Giovedì 31 Ottobre 2024

“Come eravamo e come giocavamo”

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La pandemia da coronavirus sta producendo effetti collaterali sul cervello dei bambini e ragazzi dovuto all’isolamento sociale, alla mancanza di contatto fisico e alla didattica a distanza. Si è spesso parlato di come il distanziamento sociale, vissuto da tutti come un enorme limite, abbia finito per pesare soprattutto sui più piccoli, privati delle possibilità di stare con i loro coetanei in un’età in cui, lo scambio sociale, rappresenta una componente fondamentale dello sviluppo. L’infanzia è infatti il periodo in cui i bambini imparano a navigare in situazioni sociali, imparano a stare con gli altri, a rispettare i turni, a sviluppare le abilità di comunicazione e anche a tollerare la frustrazioni. Semplici lezioni che sono però fondamentali per uno sviluppo sano». Al distanziamento sociale, in epoca Covid, si accompagna anche la mancanza di contatto fisico, il cui potere, spesso sottovalutato, ha un ruolo determinante, soprattutto sulla psiche dei piccoli, perché migliora l’empatia e la capacità di relazionarsi con gli altri ma non solo. L’emergenza sanitaria da coronavirus, ha amplificato gli effetti negativi prodotti dallo sviluppo della società moderna e dall’introduzione delle numerose tecnologie moderne finendo di annullare il nostro passato pieno di situazioni completamente diverse che mutavano gradualmente ed in modo controllato consentendo al nostro cervello un adattamento fisiologico senza subire grossi traumi. Chi di noi non ha avuto un infanzia ricca di ricordi? I miei sono per lo più ricordi legati ai momenti passati durante l’estate a fare interminabili incontri di calcio con i miei amici sulla spiaggia e nel campo sportivo dotato di un terreno di gioco pieno di insidie o trascorrere ore intere fino a tarda sera nelle piazzette e sulle strade impolverate, nei cortili o nei prati. Oggi rimango non poco allibito quando in giro vedo i bambini annoiarsi non sapendo cosa fare o a cosa giocare, giorni addietro sono passato davanti ad un parco giochi vicino casa mia ed ho visto un gruppetto di ragazzini sui 7-10 anni che si guardavano in faccia annoiati senza saper cos’altro fare dopo aver provato l’altalena, lo scivolo ed il girello, qualcuno ha tirato fuori il telefonino e si è isolato dal gruppo immergendosi in un mondo che non gli appartiene. Personalmente non mi ricordo di aver mai avuto un momento di noia da piccolo. I giochi che facevamo da piccoli si sono persi soppiantati dalle nuove tecnologie, dai tablet e dai telefonini e questo lo trovo profondamente sbagliato non c’è niente di meglio per i bambini dedicarsi al gioco per sviluppare la propria fantasia. Ed è per questo che ho pensato al notevole potere terapico che hanno i musei soprattutto se accompagnati a giochi completamente diversi, gli stessi che hanno accompagnato la nostra infanzia e che dovrebbero essere tramandati ai bambini a fini curativi senza effetti collaterali per alleviare le sofferenze osservando l’evoluzione storica, tecnologica e delle tradizioni ludiche cioè dei giochi di una volta che hanno accompagnato la nostra infanzia. Infatti è ormai certo da tempo che le visite ai musei possono far bene alla mente e al corpo soprattutto se accompagnate a percorsi ludici. Convinto assertore di questi principi scientifici, il Museo Storico dei Pompieri e della Croce Rossa di Manfredonia, da sempre all’avanguardia nelle innovazioni, ha progettato le “visite guidate in realtà virtuale accompagnate da percorsi ludici fatto di giochi gonfiabili e giochi di una volta, fatti con giocattoli originali d’epoca, gli stessi giocattoli che hanno allietato la nostra infanzia. Davvero una straordinaria novità per il panorama museale messa a punto dall’ideatore dott. Michele Guerra per alleviare i mali che affliggono le famiglie del ventunesimo secolo. Questi ed altri sono i giochi che le famiglie potranno godere in tutta libertà e sicurezza negli ampi spazi interni ed esterni del Museo appena la situazione sanitaria lo consentirà:

  • Nascondino
  • Mosca Cieca
  • Guardie e Ladri
  • L’elastico
  • La corsa con i tricicli e bici d’epoca
  • La Settimana o Campana
  • Il mercato e le ricette
  • Hoola Hop (anello ruotante intorno ai fianchi)
  • Anelli metallici lanciati su una tavola con chiodi numerati
  • Guerra francese
  • La palla avvelenata
  • La palla prigioniera
  • I 4 cantoni
  • La carriola
  • Il monopattini
  • Gioco del fazzoletto
  • La mazza e il legnetto
  • Le biglie di vetro e le buche
  • Caccia nocciole
  • Le figurine lasciate cadere da un tavolino
  • Il salto con la corda singolarmente e in gruppo
  • La venga
  • La pallina lanciata sui birilli
  • La partitella di calcio
  • Il gioco delle bocce
  • Il salto per scavalcare l’amico
  • La mamma a cavallo
  • Tiro della fune
  • La corsa nel sacco
  • Le bocce sui birilli
  • Lancio degli anelli grandi tramite due bastoncini in legno
  • Altalena
  • Girotondo a due anelli
  • Le prove di spegnimento incendi
  • L’altalena a bilancino
  • Cunicolo
  • Costruzione di castelli di sabbia
  • Pistole spara acqua
  • Guerra con fucili in legno, molletta ed elastico
  • Pallavolo
  • Pallacanestro
  • Calcetto
  • Corsa di 20 metri
  • Calcio balilla
  • Palo della cuccagna
  • Tamburelle normale e con palline e sonagli
  • Ping pong
  • Corsa con automobiline dei pompieri
  • Realizzazione e impiego delle fionde
  • Il gioco delle trottole

Un sincero augurio di serene festività Pasquali dalla Direzione Scientifica del Museo Storico dei Pompieri e della Croce Rossa Italiana di Manfredonia

Articolo presente in:
Comunicati · News

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