Il parlamentare sipontino, Vice Presidente del Gruppo Misto alla Camera, e una delegazione di AgiAMO Manfredonia hanno incontrato sindacati e rappresentanti LSU
Sulla vicenda degli LSU di Manfredonia c’è un primo e imprescindibile step da affrontare: riaprire i termini per presentare la manifestazione di interesse alla stabilizzazione di questi lavoratori, mantenendo i contributi previsti. Un atto propedeutico che può avvenire solo a livello di governo centrale e sul quale potrà, successivamente, svilupparsi la programmazione delle azioni necessarie alla stabilizzazione dei 119 Lavoratori Socialmente Utili del Comune di Manfredonia.
“Ho scritto agli uffici ministeriali competenti – ha commentato l’On. Antonio Tasso – per perorare la causa di questi concittadini, spinto anche da segnalazioni giuntemi da altre località del Paese. Occorre trovare le condizioni per stabilizzare tutti i lavoratori socialmente utili che da più di venti anni vivono una condizione di precarietà, pur garantendo le attività fondamentali per la pubblica amministrazione, negli uffici comunali e non solo”.
Nel corso di alcune riunioni tenute dall’On. Antonio Tasso e una delegazione dell’Associazione AgiAMO Manfredonia con le rappresentanze sindacali e degli LSU, è emerso che, come per molte altre vicende che riguardano le passate amministrazioni comunali, anche per quanto riguarda la annosa vicenda della stabilizzazione di codesti cittadini in situazione di precariato lavorativo, il problema nasce da lontano e si è ormai trasformato in una vera e propria emergenza sociale.
È chiaro a tutti che la scomposta polemica propagandistica innescata da qualcuno sulla pelle di questi lavoratori non giova alla positiva risoluzione del problema, per la quale occorre mettere invece in campo buona volontà amministrativa e politica e, soprattutto, determinazione tecnica nell’individuare delle possibili azioni che abbiano un impatto minimale sulle disastrate casse del Comune di Manfredonia.
“Ho informato la Commissione Straordinaria e qualche politico regionale (con cui sono in ottimi rapporti di collaborazione) della mia azione. Sono disponibile per un confronto immediato con le Istituzioni coinvolte in questa vicenda. Ritengo che, dopo 25 anni, si debba cogliere questa opportunità offerta dallo Stato. Sicuramente non è un processo né facile né rapido. Siamo di fronte ad una condizione di precarietà che in questi anni ha sì garantito il funzionamento di attività fondamentali per la pubblica amministrazione, ma ad un prezzo fin troppo alto pagato da Manfredonia in termini di giustizia sociale e di benessere della comunità”.
È negli auspici che tale azione potrebbe porre finalmente la parola fine su quello che si è, via via negli anni, configurato come un crudele gioco sulla pelle di alcuni sfortunati cittadini, ai quali solo un’azione istituzionale corale può restituire dignità lavorativa e morale.