Venerdì 27 Dicembre 2024

Il piano vaccinale per conquistare la normalità

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Continua a tambur battente la campagna vaccinale anti Covid della ASL della provincia di Foggia. Seguendo a ruota la somministrazione dei vaccini agli ultraottantenni, ai quali è stato inoculato il vaccino Pfeizer, è cominciata quella agli insegnanti e al personale scolastico, i quali vengono vaccinati con l’AstraZeneca. A Manfredonia è partita il 25 febbraio e nel momento in cui andiamo in stampa abbiamo notizie che tutti gli/le insegnanti e il personale scolastico delle scuole dell’infanzia, delle primarie e delle scuole secondarie di primo grado di Manfredonia hanno ricevuto il vaccino. Seguiranno le scuole superiori, fatta eccezione gli insegnanti dell’Istituto Alberghiero, già vaccinati, poiché la sede di Manfredonia è un distaccamento di San Giovanni Rotondo. Nella stessa settimana si è conclusa la somministrazione del vaccino ad odontoiatri, personale di studio ed altri liberi professionisti con la somministrazione delle prime dosi, mentre sono state somministrate altre 2.500 seconde dosi al personale sanitario della provincia di Foggia. Certamente un’attività imponente, oltre che capillare e flessibile, coordinata da un gruppo di lavoro in staff alla Direzione Generale e possibile grazie all’impegno incessante delle unità vaccinali della ASL, costituite da 273 operatori (86 medici, 157 infermieri e 30 amministrativi addetti alla registrazione dei dati) che lavorano senza sosta, sette giorni su sette, spostandosi, in base alla programmazione, in tutti i 61 comuni della provincia. Parallelamente alle vaccinazioni degli ultraottantenni (ne sono già stati vaccinati con la prima dose più di mille), agli insegnanti e agli operatori scolastici, il 2 marzo è partita anche la somministrazione del vaccino alle forze armate e di polizia, carabinieri e finanza, partendo dai militari della Capitaneria di Porto. Dal 15 marzo partirà la somministrazione della seconda dose agli ultraottantenni e per quella data dovranno essere stati vaccinati con la prima dose tutti gli insegnanti. Seguirà la popolazione estremamente vulnerabile, ossia dei cittadini particolarmente fragili, di età superiore ai 16 anni, affetti da specifiche patologie valutate come particolarmente critiche in quanto correlate al tasso di letalità associata al Covid. Entro il 10 marzo dovranno essere identificati gli over 80 che hanno richiesto la somministrazione domiciliare per i quali dovrebbe essere utilizzato il personale delle U.S.C.A. Grazie all’impegno costante degli operatori sanitari, che si assicurano con telefonate preventive che i vaccinandi si presentino all’appuntamento, non si è sprecata finora nessuna dose del prezioso vaccino che speriamo ci porti presto fuori da questa terribile situazione.

Mariantonietta Di Sabato

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