Il Comune di Manfredonia poteva e doveva stabilizzare tutti i lavoratori socialmente utili ed aveva tempo per farlo fino al 31 dicembre 2020. Una questione che può apparire complicatissima è invece di una semplicità disarmante e va affrontata con urgenza poiché il treno ormai è passato, ma ci stiamo muovendo come CON Manfredonia per provare a salirci su in corsa prima che si allontani per sempre.
Per fare ciò, però, occorre innanzitutto mettere da parte la presunzione di essere infallibili, perché tutti possono sbagliare e sull’annosa vicenda che riguarda gli LSU ribadiamo che è stato commesso un errore clamoroso da parte della Commissione Straordinaria del Comune di Manfredonia, che ha precluso la possibilità di vedere legittimamente riconosciuto il diritto al lavoro stabile a 119 lavoratori (numero aggiornato ad oggi).
La motivazione tirata in ballo continua ad essere che non è stato possibile procedere alla stabilizzazione per le “note condizioni di dissesto dei conti”. In realtà a tal proposito è utile ricordare che il Comune di Manfredonia, come tanti altri comuni italiani (di cui molti hanno provveduto alla stabilizzazione), è un Ente in riequilibrio finanziario pluriennale, cosi come certificato dal Ministero degli interni, e che non si trova né in dissesto e neanche in pre-dissesto. E che i conti del Comune godano (tutto sommato) di buona salute viene fuori (guarda caso) solo quando ci sono straordinari da elargire o incentivi (le cosiddette performance) per i dirigenti (e in quest’ultimo caso per il solo 2020 parliamo di oltre 230 mila euro – Determinazione del Dirigente n. 1485 del 02-12-2020), ma stranamente diventa un Ente con una situazione finanziaria disastrosa quando ci si vuole scusare per tante inefficienze e mancanze degli ultimi periodi.
Lo ribadiamo per l’ennesima volta: il DPCM del 28 dicembre 2020 ha consentito in deroga ad ogni possibile limitazione di legge (cosa mai accaduta prima), la stabilizzazione dei socialmente utili in carico agli Enti utilizzatori, con spese sostanzialmente a carico dello Stato. Per farla breve, al Comune di Manfredonia ogni LSU sarebbe costato per un intero anno soltanto 472,24 euro. Dunque, per stabilizzare a 18 ore tutti gli LSU o comunque tutti gli aventi diritto (tenendo conto del requisito richiesto della licenza media) occorreva una misera quota a carico del bilancio comunale di circa 50 mila euro all’anno in tutto, ovvero meno della metà della somma che il Comune ha speso per integrare il monte ore di soli 25 LSU coordinati da ASE s.p.a., che è di 110.000,00 euro (Delibera n. 173 del 27/11/2020). Sì, praticamente meno di un quarto preventivato come performance ai dirigenti comunali avrebbe potuto permettere la stabilizzazione di 119 lavoratori a part time, dando respiro e sicurezza ad altrettante famiglie.
I commissari in questa città amano dire di rappresentare la legalità, ma a nostro avviso sono la prova di quanto lo Stato spesso dimostri di essere distante dai problemi reali della gente comune e si ponga al di sopra di tutto e di tutti, anche di norme chiarissime e trasparenti. E se una questione così semplice è stata affrontata con tanta superficialità, non osiamo immaginare i pasticci e gli errori commessi in questi due anni nelle stanze dei bottoni. Per fortuna, tra meno di un anno a Manfredonia si potrà tornare ad eleggere democraticamente i propri rappresentanti per avere nuovamente interlocutori con cui confrontarsi e che magari a volte (come può capitare a qualsiasi essere umano), ammetteranno anche di aver commesso degli errori.
Maria Teresa Valente
CON MANFREDONIA
Ma voi siete pazzi,questi LSU almeno prendono uno stipendio da molti anni con l’integrazione. C’è gente che non prende un euro.Ma fatelafinita,questa gente oltre che prendere uno stipendio,lavorano anche in nero togliendo lavoro anche agli altri. Se serve personale lo devono prendere dall’Agenzia iinterenario.