Basilicata e Molise in zona rossa e altre tre regioni – Lombardia, Piemonte e Marche – che passano in arancione e vanno ad allungare la lista di quelle in cui sono in vigore le restrizioni: ora sono in totale dieci, oltre alle province di Trento e Bolzano, più della metà del Paese, alle quali vanno aggiunti i lockdown locali come quelli che scatteranno nelle province di Frosinone, Pistoia e Siena già sabato e le misure da ‘arancione scuro’ in provincia di Bologna e Brescia.
Il monitoraggio settimanale del ministero della Salute fotografa un’Italia sempre più in difficoltà a causa della diffusione delle varianti del Covid e dagli esperti arriva un nuovo invito a mantenere e anzi rafforzare i provvedimenti restrittivi: «alla luce del chiaro trend in aumento – dice l’Istituto superiore di sanità – sono necessarie ulteriori e urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi» locali «per evitare il sovraccarico dei servizi sanitari».
Indicazioni che potrebbero tradursi in una nuova stretta nel Dpcm in vigore dal 6 marzo, che il governo sta mettendo a punto in queste ore. I nuovi passaggi di colore, come annunciato dall’esecutivo nella riunione con le Regioni di giovedì per andare incontro alle richieste dei presidenti e delle categorie economiche sul territorio, entreranno in vigore non più la domenica ma il lunedì. Un’apertura che però non placa le polemiche visto che il governatore della Lombardia Attilio Fontana torna a chiedere il superamento del sistema delle fasce. «È arrivato il momento che i tecnici ci dicano in modo chiaro e definitivo come superare questo stillicidio settimanale con regole stabili e sicure». Il governo ha già detto però che i colori resteranno anche con il prossimo Dpcm – «un sistema alternativo non c’è» è stata la risposta della ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini ai presidenti – e che non è possibile per ora riaprire.