Il progetto industriale della Seasif per il porto Alti Fondali di Manfredonia è ancora troppo indefinito e presenta ancora troppe zone d’ombra per ottenere la nostra condivisione.
Lo affermiamo dopo aver esaminato l’esito dell’incontro in videoconferenza, organizzato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, per la presentazione del programma presentato dalla Seasif per il tramite della società controllate Geotech e Terminal.
La nostra attenzione si è focalizzata sul piano d’investimento da oltre 300 milioni di euro che prevede:
− 98 milioni per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione di combustibili sintetici;
− 64 milioni per la produzione di bentonite e la lavorazione, lo stoccaggio e la distribuzione di polimetallici;
− 147 milioni per la costruzione del deposito costiero di LNG (gas naturale liquefatto).
Quest’ultimo è, sostanzialmente, un rigassificatore, cioé un impianto industriale potenzialmente pericoloso e non troppo dissimile da quello che avrebbe voluto realizzare Energas. Se questo è l’obiettivo dell’investimento, la comunità manfredoniana e il Partito Democratico si sono già espressi con chiarezza per il NO.
In attesa dei necessari chiarimenti da parte della Seasif, prendiamo positivamente atto dell’impegno dell’Autorità di Sistema Portuale rispetto allo sviluppo del Porto Alti Fondali di Manfredonia con l’intento di rafforzarne il ruolo di asset strategico per lo sviluppo della Capitanata. Obiettivo raggiungibile mettendo a frutto le opportunità, finanziarie ed industriali, offerte dalla Zona Economica Speciale e dalla Zona Franca Doganale.
Per il Partito Democratico di Manfredonia, lo sviluppo industriale e il rilancio delle infrastrutture portuali sono priorità dell’agenda politica purché programmate e realizzate avendo presente le peculiarità e le caratteristiche del territorio, le sofferenze ambientali già patite e la consapevolezza che le scelte future non dovranno in alcun modo pregiudicare e mettere in discussione le conquiste democratiche che la città ha ottenuto negli anni passati.
Manfredonia dice NO! NO a tutto, come diceva qualcuno durante il periodo di vialenichem, “Sul terreno della vecchia Anic ci faremo pascolare le pecore” bello come progetto, direi bucolico, peccato che i nostri ragazzi non vogliono fare i pastori, non vogliono fare gli operai, non vogliono fare lavori pericolosi che sporcano le mani, praticamente non vogliono fare niente! Stanno così bene senza far niente! La vìte i giancalasse, mangia, bevi e stè alla spàsse!
Energas porta lavoro per i manfredoniani poco o niente. In cambio, distrugge il Golfo, fondamentale zona di riproduzione ittica, caccia via ogni prospettiva turistica e confina con una base aerea, anche NATO.