Giovedì 21 Novembre 2024

WWF: I cormorani in aumento? No, la popolazione è stabile

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La risposta del WWF PUGLIA al comunicato di Coldiretti e “l’invasione” dei cormorani

 

 

      Il 4 febbraio scorso abbiamo letto il comunicato stampa di COLDIRETTI PUGLIA a firma del suo Presidente Savino Muraglia, un comunicato quasi scritto con toni apocalittici. Si parla infatti di invasione, tropicalizzazione, malattie e parassiti, una vera e propria emergenza tanto da rendere impossibile nel nostro immaginario non pensare alle scene del film “Uccelli” di Alfred Hitchcock. Ma quello era solo un film del 1963, precisa Maurizio Marrese, naturalista e Presidente del WWF Foggia, ove il sensazionalismo serviva soprattutto ad attirare gli spettatori al botteghino, ma noi invece nel 2021 non abbiamo il dovere di fare chiarezza, informazione e in particolar modo di non creare allarmismi.

Il cormorano in Puglia è nidificante dal 2002 esclusivamente in alcune zone umide della Provincia di Foggia mentre in inverno è comune in tutto il territorio regionale.

Quindi la domanda nasce spontanea: “ma è vero che i cormorani sono aumentati di numero in maniera esponenziale tanto da parlare di invasione?” addirittura nel comunicato Coldiretti si spinge ad affermare, senza alcun fondamento, che il numero dei cormorani sarebbe “cresciuto di circa venti volte negli ultimi 25 anni”!

Abbiamo esaminato i dati ufficiali ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) disponibili degli ultimi 14 anni (dal 2007 al 2020), spiega Maurizio Marrese, ed il trend è sostanzialmente stabile nel tempo con una media di individui censiti pari a 5329 con picchi alterni che vanno da un minimo di 3099 nel 2018 ed un massimo di 7980 nel 2010. Le lagune di Lesina e Varano (FG) con una media di 3.190 ind., e le zone umide di Manfredonia – Margherita di Savoia, con una media di 724 ind., si confermano come siti di importanza nazionale per la specie (Zenatello M. et al. ,2021), appare quindi evidente che non c’è nessuna invasione di cormorani né una crescita della popolazione numerica pugliese negli anni.

Concludiamo quindi con l’invitare le associazioni di categoria ad “alzare l’asticella” fornendo corretta informazione al pubblico e formando i propri associati al rispetto dell’ambiente e anche ai benefici che esso stesso può portare alle loro imprese, solo così la nostra regione potrà crescere ed evitare atti violenti sulla fauna selvatica come i recenti casi di violenza registrati su un lupo o su un airone guardabuoi. Additare la fauna selvatica, cormorani, cinghiali, storni o lepri di essere il male supremo non solo è sbagliato ma si perde anche l’opportunità di avvalersi di quel “bollino di qualità” che solo la natura può dare ad un’impresa agricola o ittica.

Il nostro desiderio è che le associazioni di categoria come Coldiretti non pongano solo problematiche dovute alla fauna selvatica ma che agiscano soprattutto con azioni finalizzate a una gestione più sostenibile della pesca e degli impianti di allevamento, alla riduzione dell’uso della plastica e alla riduzione delle catture accidentali (in termine tecnico: by-catch) di specie protette che proprio a Lesina e Varano raggiungono cifre altissime (circa due terzi del pescato riguarda specie protette non commerciali!) (fonte Progetto PO FEAMP Catch Up Fish del CNR-IRBIM).

Siamo consapevoli che ci possono essere casi localizzati di criticità nel rapporto tra attività produttive e fauna selvatica e che in molti territori come ad esempio le lagune di Lesina e Varano manchi, purtroppo, la mediazione e la presenza dell’Ente Parco Nazionale del Gargano ma noi come WWF PUGLIA siamo disponibili a percorrere insieme un percorso, ove solo se andiamo tutti verso la stessa direzione possiamo trovare il giusto equilibrio fra le attività umane e fauna selvatica.

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