Fin dal primo lockdown la scuola è sempre stata motivo di scontro, banchi a rotelle, distanziamento, software per calcolare quanti alunni possono stare in una classe, mascherine, igienizzante, percorsi per entrare e gli stessi per uscire, una serie di adempimenti che hanno portato al centro del dibattito politico sociale la scuola ed i docenti. Tutti i lavoratori della scuola sono stati additati come primi beneficiari di una situazione a loro vantaggio, dovuta al fatto che percepivano lo stipendio pur non andando a scuola. Chi ha emanato disposizioni spesso contrastanti, talvolta assurde, ma comunque regole da rispettare, ha contribuito ad aggravare la situazione. Si è assistito a DPCM che partiti da Roma, arrivavano a Bari per essere rivisti, corretti e adattati. Fatto sta che da marzo a settembre 2020, dopo 5 mesi di chiusura, la scuola si è ritrovata a riaprire con le stesse difficoltà in cui era stata lasciata. Al resto ha pensato lo sport italiano preferito: scaricabarile. Ma ad essere nell’occhio del ciclone sono sempre stati i docenti ed il personale della scuola. Quindi, scioperi dei genitori, degli alunni, ricorsi al TAR, sospensioni riprese, la solita commedia all’italiana. Finalmente, a gennaio 2021 i dati del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) hanno dato il permesso di ritornare in presenza e il Governatore della Regione Puglia, Emiliano, si affida al buon senso dei pugliesi aggiungendo la possibilità di scelta anche ai genitori e agli alunni della scuola secondaria superiore. Ecco i dati degli alunni che hanno scelto di frequentare le lezioni in presenza raccolti nelle scuole superiori della nostra città, e ricordiamo qui anche la protesta fatta dai genitori favorevoli al rientro in classe in presenza. Liceo Galilei-Moro 8%; I.S. Toniolo 12,4%; I. S. Roncalli-Fermi-Rotundi-Euclide 10,8%; I.P.E.O.A. Istituto Alberghiero sede Manfredonia 10,06%. I risultati evidenziano che la stragrande maggioranza degli studenti/esse preferisce la didattica a distanza a quella in presenza, valutando così positivamente l’impegno profuso dai docenti e tutto il personale della scuola. Forse una piccola rivincita per questa forza lavoro troppo spesso accusata ingiustamente.
di Antonio Marinaro