Non sono bastate le prese di posizioni delle più importanti Associazioni e di tutti i partiti di Manfredonia, tese ad esprimere il loro disappunto per la consulenza sui problemi ambientali, concessa all’ex sindaco di Manfredonia dal Governatore Michele Emiliano, chiedendone l’annullamento. La popolazione di Manfredonia, che sta pagando e continuerà a pagare per lunghi anni i debiti lasciati in eredità dal malgoverno della Giunta Riccardi, anche in seguito al commissariamento della città avvenuto per infiltrazioni mafiose, è scandalizzata. Il nominato non ha nessuna competenza né ha dimostrato in passato propensione per l’ambiente, basti pensare che, per costringerlo ad indire il referendum su Energas, è stata necessaria la raccolta di ben 7000 firme e la imposizione venuta dal suo stesso partito. Per non parlare delle condizioni in cui versa l’area ex Enichem, data la lentezza con cui procede il disinquinamento.
Del resto, il Governatore della Puglia non smentisce le notizie riportate da tutti i giornali, che attraverso quella nomina, pagata dai contribuenti, Emiliano lo abbia ristorato per l’aiuto da lui datogli nell’ultima campagna elettorale. Ma non è solo questo. Contro quella nomina si sono scagliate personalità di livello Regionale e Nazionale, a cominciare dal senatore Dario Stefano e Giannicola De Leonardis, vice presidente del Consiglio Regionale, il quale ricorda a Emiliano che la Regione ha varato il “Testo Unico in materia di legalità”, una legge contro la corruzione che, con la nomina del Riccardi, viene totalmente disattesa.
Anche la senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Lezzi, è intervenuta sull’argomento, definendo la “Nomina di Riccardi indecente”, giacché gratifica un “Sindaco di un comune sciolto per infiltrazioni mafiose e che è incandidabile per la legge”. A lei hanno fatto eco, con dure posizioni contro Emiliano, Giuseppe Fatigato e Giovanni Quarato, portavoce del M5S al Comune di Foggia. Essi si pongono questo interrogativo: “Negli anni della sua amministrazione la città di Manfredonia non ha aumentato la sua raccolta differenziata… non ha attivato particolari politiche di recupero dei rifiuti marini e si è resa protagonista delle cronache estive per il malfunzionamento del depuratore, privando i bagnanti delle acque di Siponto per diverse settimane. Per cosa quindi lo si premia? Per i voti fatti confluire nella lista civica CON? Ai nostri portavoce chiediamo massima attenzione, i nostri valori e la nostra alterità sono il motivo della nostra presenza nelle istituzioni”. Dopo questa presa di posizione, siamo certi che anche l’Assessora Regionale Rosa Barone, farà sentire la sua voce.
La questione è così indigesta che gli attacchi al nominato vengono anche dal suo ex partito, che ha dovuto infine scaricarlo per i tanti guasti da lui combinati nella gestione del Comune di Manfredonia. Particolarmente duro il Consigliere Regionale, Paolo Campo, che ha lanciato contro di lui parole al vetriolo, d’intesa con il PD locale, che, dopo i disastri causati da Riccardi, sta cercando di ricostruire il partito, liberandolo dalla formazione autocratica e mercantile, sia sul piano etico che politico. Ha detto Campo:“Emiliano ha nominato in questi giorni…un sindaco di un comune sciolto per infiltrazioni mafiose che per la legge è incandidabile… La buona politica è fatta anche di segnali inequivocabili… Io ho il coraggio e le mani libere per dire che questa nomina è indecente”.
Tante sono le posizioni espresse ed altre ancora ne verranno. Emiliano per ora nicchia, affidandosi alla buona sorte, che gli ha fatto passare cose che non ci saremmo mai aspettati da un magistrato.
Dal canto nostro, chiediamo al PD e al Movimento 5 Stelle di attivarsi affinché tale nomina venga prontamente annullata. Ci appelliamo, inoltre, a tutte le forze sane della città, intenzionate a percorrere con noi la strada della pulizia morale, per voltare pagina rispetto al passato.
MANFREDONIA NUOVA