Domenica 22 Dicembre 2024

Porto Alti Fondali: le imprese locali e la Crescita Blu. Investimenti, innovazione e formazione

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I numeri del porto Alti Fondali proiettano Manfredonia con il suo sistema logistico al centro dello scenario Euromediterraneo grazie alla tripletta messa a segno dalle imprese che ogni giorno operano sul porto: investimenti privati, innovazione, formazione. In pieno lockdown, il porto ha registrato un aumento del 30% del traffico complice il raddoppio del Canale di Suez, l’apertura della Via della Seta e l’emergenza Covid-19, che ha imposto il distanziamento anche per le operazioni portuali, generando il traffico nei cosiddetti “scali minori”. L’effetto moltiplicatore nel Golfo è legato soprattutto al coraggio, tutto privato, di investire sulle persone e sul territorio per cogliere la Crescita Blu con un gioco di squadra di cui beneficia l’intera Puglia. La Compagnia Portuale “Cardinale Orsini” presieduta da Lorenzo Gramazio, l’impresa portuale “F. Muscatiello” guidata da Salvatore Prencipe, l’ Agenzia Galli e l’Agenzia De Girolamo, il Consorzio Gargano Pesca, la SIDAP stanno sviluppando il sistema-porto da Manfredonia puntando “innanzitutto, sulla formazione e sicurezza – spiega Gramazio –  perché formando le giovani leve possiamo garantire continuità nella qualità dei servizi che offriamo ed attrarre investimenti, anche esteri, sulla scia dei grandi porti italiani”. I risultati sono già tangibili perché il porto Alti Fondali, così detto “Port Comprehensive” nel sistema dell’Autorità dell’Adriatico Meridionale, genera lavoro diretto per oltre 150 persone senza considerare l’indotto e la pubblica amministrazione coinvolta. “Ma anche – aggiunge Prencipe investendo sui mezzi perché Manfredonia ha e mantiene un posizionamento geografico di vantaggio abbinato ad una logistica snella nel cuore del Mediterraneo che resta lo snodo centrale sia dei traffici regionali sia di quelli globali”. Il trend positivo è destinato a crescere “perché le imprese sono consapevoli del loro ruolo e dell’importanza di investire anche sull’innovazione, l’efficientamento energetico e digitale. Infatti, se cresce il porto, cresce il territorio – precisa Mario De Girolamo ed è necessario un coordinamento con le autorità preposte per essere davvero competitivi e cogliere appieno e velocemente le opportunità: a cominciare da ZES e Zone Franche Doganali, ma anche attraendo le grandi imprese globali che operano nella rotta Asia-Europa che hanno compreso l’importanza dell’Adriatico per la posizione logistica su cui investire, migliore addirittura del Pireo. Basta vedere l’alleanza Italia – Germania e quanto accaduto a Trieste con la piattaforma logistica”. Il porto Alti Fondali è un gioiello di ingegneria del mare, resiste a tutto da oltre 50 anni, eppure la maggior parte dei manfredoniani non lo ha mai visitato. Archistar come Renzo Piano per l’aeroporto di Osaka e Massimiliano Fuksas hanno ripreso il sistema dei piloni incrociati in cemento armato affondati per gestire le correnti del mare. Qui, l’imponente struttura che delinea lo skyline della Riviera Sud, ha salvato il Golfo dal fenomeno dell’eutrofizzazione creando un gioco di correnti centrifugo che spinge i reflui verso il largo, seguendo il corso delle sorgive di acqua dolce della Foresta Umbra che si fondono col mare, rendendolo ossigenato e ricco di nutrienti che conferiscono, da sempre, alle produzioni ittiche la loro particolarità. Oggi, i piloni riparano il fondale dove sono rifiorite posidonia e spugne e potrebbero generare altre attività anche legate al turismo ed all’energia rinnovabile. Sospeso tra cielo e mare, riparato dal promontorio del Gargano, il “gigante buono” sbraccia per oltre 2,5 km in mezzo al mare, con fondali che vanno dai 6,5 ai 10,5 metri. Dal punto di vista strutturale è un “porto isola” difeso a levante da un muro sopraflutto a gomito lungo complessivamente circa 800 metri ed a ponente da un muro sottoflutto lungo circa 200 mt. “Dal punto di vista funzionale è un porto “Multipurpose” cioè polifunzionale perché consente, da oltre vent’anni, la coesistenza di attività della Blue Economy che hanno, in un certo senso, anticipato quanto sta avvenendo oggi: la logistica del mare si fonde con acquacoltura, pesca, bio-blue tecnologie ed innovazione diventando modello di gestione sostenibile ed integrata” – spiega Carlo Vaghidel gruppo Fit Consulting – “con una carta dei servizi e l’adeguamento infrastrutturale, nel breve periodo questo porto può registrare un crescita decisamente significativa”. Il porto Alti Fondali è composto da un sistema di 5 banchine che consentono rispettivamente l’attracco ausiliario riservato alle navi cisterne con pescaggio massimo di 6.5 mentre le banchine A1/A2/A3/A4, con fondali fino 10 mt, sono riservate esclusivamente alle navi che effettuano operazioni di carico e scarico delle merci secche e liquide non pericolose. Infine, la banchina A5 è dedicata alle navi che movimentano merci pericolose (liquide e gassose). Le banchine A3 e parte della banchina A4 sono dotate di sei gru di cui quattro semoventi da 25 tonnellate ciascuna, due gru reggiana e, da qualche giorno, anche di una nuova gru da 36 tonnellate su gomma per soddisfare le richieste dell’incremento del traffico in entrata ed uscita. Avanti Tutta!

Michela Cariglia

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