Nei giorni scorsi è apparso sulla pagina facebook di un ex amministratore comunale un post intitolato “Manfredonia CB3 e D32: il grande bluff della legalità di Stato”, ripreso anche dal quotidiano “l’Attacco” del 15 gennaio 2021, nel quale vengono imputati all’ex Commissario Straordinario, oggi componente della Commissione Straordinaria di Manfredonia, comportamenti finalizzati ad “aggirare le norme pur di raggiungere degli obiettivi”, comportamenti di cui, sempre secondo quanto riportato nel post, “solitamente sono protagonisti i politici”.
Il comportamento di cui si sarebbe reso colpevole l’alto funzionario dello Stato nell’esercizio delle proprie funzioni di Commissario Straordinario, avrebbe determinato, secondo l’attento ex amministratore, una “distrazione di fondi” dell’ammontare di 1.600.000,00 euro (derivanti dalla possibilità di consentire il mutamento, a titolo oneroso della destinazione d’uso del comparto di espansione denominato CB3), vincolati e destinati, dall’amministrazione comunale guidata dall’ex amministratore, “alla realizzazione di opere pubbliche e servizi da realizzare nel contesto urbano (quale potrebbe essere una piazza pubblica su via Barletta) e opere strategiche per l’intera città (quale potrebbe essere il ponte di Santa Restituta)”. Talmente grave è risultata la scoperta dell’ex amministratore comunale che, lo stesso, si è riservato di interessare al riguardo la procura della Corte dei Conti.
L’ex amministratore, inoltre, contestava, nel post in parola, che con deliberazione n. 24 del 16/10/2019, il Commissario Straordinario avrebbe consentito analoga possibilità di variazione di destinazione d’uso, anche per l’area D32 e ciò, difformemente da quanto deciso dal Consiglio Comunale guidato dall’ex amministratore con deliberazione n. 3 del 17/3/2015.
Com’è costume di questa Commissione Straordinaria, di fronte a segnalazioni di tale portata, indipendentemente dalla loro provenienza, si è ritenuto di effettuare delle verifiche sulla vicenda segnalata acquisendo dagli Uffici dell’Ente apposita relazione.
Da detti approfondimenti è emerso:
– che nel bilancio 2015, anno in cui venne adottata la citata deliberazione del Consiglio Comunale n. 3 del 17/3/2015, furono istituiti: un capitolo di entrata (693) denominato “oneri derivanti da cambi di destinazione d’uso di unità immobiliari”, con una previsione di entrata di 750.000,00 euro, ed un capitolo di uscita (6127), allo stesso collegato, denominato “realizzazione opere pubbliche provenienti da cambi di destinazioni d’uso”, che prevedeva uno stanziamento di 187.500,00 euro;
– nell’anno 2015 e seguenti non vennero effettuati vincoli di destinazione per i fondi derivanti da cambi di destinazione d’uso di unità immobiliari, ma soprattutto, anche le somme derivanti da cambi di destinazione d’uso, incassate per il tramite della società Gestione Tributi, venivano versati sul capitolo d’entrata n. 1760 “oneri di urbanizzazione”;
– nello stesso anno 2015 non fu adottata alcuna determina di approvazione di progetto esecutivo relativo alle opere elencate nella deliberazione consiliare n. 3 del 2015, né riguardanti la realizzazione di una piazza pubblica su via Barletta, né tantomeno, il ponte di Santa Restituta;
– dalla corrispondenza intercorsa tra il settore Economico Finanziario e l’Ufficio Urbanistica dell’Ente nell’anno 2018, emerge che “non essendo state determinate con apposito atto le somme da accertare, relative all’area territoriale omogenea a destinazione mista denominata comparto CB3, di cui alla deliberazione del Consiglio Comunale n.3 del 2015 e non avendone conseguentemente determinato i vincoli di destinazione, le stesse hanno finanziato genericamente spese in conto capitale e corrente – manutenzione”;
– della destinazione dei fondi a finalità differenti da quelle per le quali sarebbero dovuti essere stati destinati, risultavano informati anche gli amministratori pro tempore i quali, con deliberazione n. 14 del 28/01/ 2019, approvavano, tra gli altri, uno studio di fattibilità delle opere previste dalla deliberazione consiliare n. 3 del 2015, chiedendo, alla Regione Puglia, il relativo finanziamento.
Da quanto sopra esposto e rilevato dagli atti dall’Ufficio, risulta, pertanto, che tutte le vicende riguardanti la presunta distrazioni di fondi, si sono sviluppate e concluse antecedentemente all’insediamento del Commissario Straordinario e della stessa Commissione Straordinaria. Ne consegue che se distrazione di fondi c’è stata la stessa non può che essere imputata a coloro i quali amministravano l’ente all’epoca dei fatti.
Dunque non sembra, ma è proprio uno dei classici “comportamenti di cui solitamente sono protagonisti i politici”.
Quanto al secondo punto contestato e, cioè, di una delibera assunta dal Commissario Straordinario, la n. 24 del 16/10/2019, in difformità dalle decisioni adottate dal Consiglio Comunale con precedente delibera n. 3 del 17/3/2015, non si comprendono le ragioni della contestazione considerato che la stessa, fino a prova contraria, è pienamente legittima sotto ogni aspetto, pur presentandosi difforme nella scelta effettuata, e, ove fosse ritenuta non conforme a disposizioni di legge, la stessa poteva essere impugnata, nei modi e nei tempi previsti dalla legge, da chiunque ne avesse avuto interesse. Ad oggi , non risulta che alcuno l’abbia impugnata.
Forse il Commissario Straordinario è tenuto a seguire la linea politica e le scelte degli Amministratori che lo hanno preceduto?
La Commissione Straordinaria
Piscitelli – Crea – Soloperto
Ex amministratore la cosa migliore è quella di stare zitto…. perchè se parli si aprono gli armadi ed escono gli scheletri del settore urbanistico e delle politiche che avete messe in atto con accordi sottobanco facendo diventare tale settore una vera delizia… l’edilizia a Manfredonia è una delizia. Gli impegni pubblici assunti in convenzioni erano solo scritti con la sabbia, che il vento del tempo portava via con tanti ringraziamenti dei lottizzanti che avevano assunto impegni se sapevano bene di poter non rispettare. Taliimpegni scritti… che erano delle vere e proprie prese per i fondelli delle leggi a cui facevano riferimento, in particolare, guarda casop, sulla realizzazione delle opere di urbanizzazione giammai eseguite nei modi e termini stabiliti… se non dopo vari decenni di menefreghismo della politica e relativi facenti funzioni di amministratori, che hanno amministrato… “molto bene” la città portatandola ad uno stato fallimentare e non solo.