Il 21 Gennaio 1921 esce dal “Teatro Goldoni” di Livorno, l’avanguardia di una storia che rappresenta la spina dorsale dell’Italia.
Ci piace pensarla così la nascita del Partito Comunista Italiano.
La clandestinità durante gli anni bui del Fascismo, la resistenza pagata a carissimo prezzo, le fondamenta della Repubblica, l’ostinata caparbietà nel mantenere il paese unito negli anni delle stragi e delle trame eversive, le conquiste politiche e sociali, sono tutti aspetti che rappresentano la storia del nostro paese.
Quella del comunismo italiano è una esperienza nazionale ed internazionale ed è quella di un secolo, non breve, che coincide con la parabola dello sviluppo della società industriale moderna.
Questo è bene precisarlo perché nel Novecento, per la prima volta, la storia diventa mondiale e il comunismo, in particolare, fu il primo network politico globale.
Quello Italiano fu un partito convintamente europeista, il più grande dell’Occidente, che seppe per scelta oculata dei propri dirigenti riformarsi e proiettarsi verso il nuovo millennio.
Una storia così va ricordata, rispettata e soprattutto va custodita.
“Ci si salva e si va avanti solo se si agisce insieme e non uno per uno”. Enrico Berlinguer