Dichiarazione di Paolo Campo, presidente della Commissione Ambiente del Consiglio regionale
L’inserimento di una porzione del territorio pugliese nella mappa redatta da Sogin è inaccettabile e la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale elenca tutti i più che ragionevoli motivi della nostra opposizione.
Intanto, è da rilevare che le aree delle province di Bari e Taranto sono definite ‘parzialmente idonee’ dalla stessa società, a causa della loro inclusione nell’area protetta del Parco della Murgia e per la presenza di produzioni agricole di elevata qualità e tipicità.
Alla notazione tecnica si aggiunge la valutazione politica circa l’inopportunità di chiedere alla Puglia e ai pugliesi di ‘accogliere’ un altro impianto potenzialmente pericoloso e inquinante, che si aggiunge a quelli molto impattanti del ciclo di produzione dell’acciaio e alle centrali elettriche alimentate da carbone.
Infine, il Governo deve tener conto dei programmi di sviluppo regionali sostenuti anche con fondi comunitari ed incentrati sulla bio-economia e l’industria culturale e del turismo, evidentemente incompatibili con la presenza di un deposito di scorie anche altamente radioattive.
La comprensibile necessità della realizzazione di questa infrastruttura non può determinare una compressione della legittima istanza dei pugliesi a vivere ed operare in una terra più salubre e sicura.