“Il divieto è stato concepito come forte limite alla circolazione”. Dunque “si esce con l’autocertificazione e si dice dove si sta andando” ha spiegato il premier Giuseppe Conte.
Il certificato andrà portato con sé sempre quando si esce di casa nelle giornate rosse: dal 24 al 27 dicembre, il 31 dicembre, dall’1 al 3 gennaio e il 5 e 6 gennaio. In questi giorni si può uscire solo per motivi di lavoro, salute e necessità, che andranno definiti nel modulo da esibire in caso di controlli. Fra le necessità è inclusa la spesa. Foglio in tasca anche per gli sportivi che fanno esercizio fuori casa o per chi va a messa.
“Il divieto è stato concepito come forte limite alla circolazione”. Dunque “si esce con l’autocertificazione e si dice dove si sta andando” ha spiegato il premier Giuseppe Conte.
Il certificato andrà portato con sé sempre quando si esce di casa nelle giornate rosse: dal 24 al 27 dicembre, il 31 dicembre, dall’1 al 3 gennaio e il 5 e 6 gennaio. In questi giorni si può uscire solo per motivi di lavoro, salute e necessità, che andranno definiti nel modulo da esibire in caso di controlli. Fra le necessità è inclusa la spesa. Foglio in tasca anche per gli sportivi che fanno esercizio fuori casa o per chi va a messa.
Essendo in ogni situazione permesso di tornare a casa propria, chi dovrà farlo in un momento in cui spostamenti sono proibiti dovrà giustificarsi con l’autocertificazione.
Nei giorni arancioni è vietato uscire dal Comune o, se si vive in un Comune al di sotto dei 5mila abitanti, superare la distanza dei 30 chilometri. Chi dovrà farlo per ragioni di lavoro, salute o necessità dovrà indicarlo nell’autocertificazione. Anche nei giorni arancioni resta l’obbligo di giustificarsi con il modulo compilato se ci si trova fuori casa dalle 22 alle 5.
Secondo una nuova interpretazione del decreto del governo, sarà possibile raggiungere le seconde case all’interno della propria Regione, anche nei giorni rossi. In questo caso servirà il modulo compilato.
L’autocertificazione serve infine per tutti gli spostamenti che erano vietati anche prima del Decreto Natale del 18 dicembre. Anche in questi casi bisognerà motivare le ragioni di salute, necessità o lavoro.
In alcune Regioni, come il Veneto, sono in vigore ordinanze diverse, che andranno comunque rispettate anche se più restrittive.
modello_autodichiarazione_editabile_ottobre_2020
Graziano Sciannandrone