Mercoledì 13 Novembre 2024

Associazione Agiamo: “Il nostro territorio è in balìa delle onde e dei colori. Di che colore è la rabbia?”

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Il nostro territorio è in balìa delle onde e dei colori. Prima arancione, poi giallo poi, probabilmente fra qualche giorno, di nuovo arancione. E se si sta pensando di lasciare la provincia di Foggia in zona arancione è solo perché abbiamo un sistema sanitario distrutto da anni di tagli fatti dalla politica regionale, per nulla contrastata dai vari rappresentanti regionali del territorio.

Invece noi pensiamo che il colore adatto a descrivere i sentimenti dei cittadini e dei lavoratori della provincia di Foggia sia il rosso.

 

Il rosso dell’emergenza sanitaria senza precedenti, che la nostra provincia sta vivendo, sferzata senza pietà dalla rabbia del virus. Il virus c’è, ma dove sono le azioni regionali? Dove sono i nostri rappresentanti a Bari?

Il rosso delle casse di commercianti ed esercenti di pubblici esercizi, che da mesi ormai tentano disperatamente di mantenersi a galla per sopravvivere non solo e non tanto alla pandemia, quanto alla pesante crisi economica che ne sta conseguendo.

Il rosso della rabbia che monta nei cittadini, negli imprenditori della ristorazione e nei gestori di bar e pub, nei commercianti. Non c’è da salvare ‘solo’ il Natale, come pensa chi attende lo scranno in giunta regionale, c’è da proteggere un’intera provincia. C’è da salvare tutti, senza contrapposizione di diritti (al lavoro da una parte e alla salute dall’altro). Ci sono cittadini da curare perché colpiti dalla Covid e c’è un tessuto economico che mai è stato curato a dovere e, anzi, è stato sempre illuso dal politico di turno a caccia di voti.

 

Alcuni sindaci della provincia di Foggia hanno lanciato il grido d’allarme, facendosi giustamente carico delle preoccupazioni di tutto un popolo, quello di Capitanata, preoccupato e spaventato dall’emergenza sanitaria. Certo spetta a loro la cura delle comunità che rappresentano e devono farsi carico fino in fondo della difesa degli interessi e dei diritti dei cittadini di cui sono bandiera, voce, occhi e fiato.

 

Ma chi e quando penserà a sostenere l’economia deteriorata e sofferente della provincia di Foggia? Chi salverà il Natale dei commercianti, dei ristoratori, degli artigiani e di tutte quelle micro, piccole e medie imprese di ogni settore economico che fanno la storia di questo pezzo di Paese, come dell’Italia intera?

 

Servono subito aiuti economici, ristori, indennizzi. Senza troppa burocrazia, ma soprattutto senza tanti giri di parole e di retorica, serve che il Governo regionale ci metta la faccia, renda concreta la sua presenza in questa terra martoriata, non solo dalla criminalità (peraltro in aumento), ma anche e soprattutto dall’assenza, da decenni a questa parte, di una classe dirigente degna di questo nome che ne tutelasse i diritti.

 

Dove sono, dicevamo, i rappresentanti politici regionali? Possibile che il loro unico interesse sia la poltrona che andranno ad occupare in consiglio o in giunta? Possibile che nessuno chieda conto e ragione di una assenza totale di gestione dell’emergenza sanitaria in Capitanata? Tagli, riduzioni, chiusure di ospedali, presidi ospedalieri aperti sulla carta, ma inutilizzabili perché depotenziati in termini di personale, strumenti e mezzi, come quello di Manfredonia.

 

Si avverte solo un silenzio assordante, non una parola (mai sia che vi scomodiate dal vostro sogno dorato), tranne che per dire che Emiliano sta facendo tutto bene oppure spallucce, perché lo scranno è di opposizione e… “all’opposizione che vuoi fare”? O, ancora peggio, il silenzio di chi non parla più per paura di compromettere il proprio posto al sole nella giunta di Emiliano.

 

Ma quando gli abitanti di questa terra apriranno davvero gli occhi prima di andare a votare? Perché la rabbia e la frustrazione hanno un colore. Ma non potrà mai essere bello quanto i colori dell’arcobaleno che questa terra merita di vedere ogni giorno, se la liberiamo dalle sue catene.

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