Il 25 Novembre attraversa vite intere e intere generazioni.
Il 25 Novembre è ogni giorno nell’educazione delle bambine e dei bambini, a casa come a scuola, e già a partire dalla Scuola dell’Infanzia.
Il 25 Novembre è nella non accettazione e nella non tolleranza della discriminazione di genere, sia esso il genere biologico che identità di genere percepita ed individuale, e penso alle tante persone transgender.
Il 25 Novembre è impegno costante per l’indipendenza economica femminile e per la valorizzazione di ogni lavoro femminile, in primis, quello domestico che certamente dovrebbe essere retribuito. Per non essere più invisibile e sottaciuto.
Il 25 novembre ha i colori accesi della resilienza femminile di Frida Khalo e l’augurio che non ci sia più bisogno di “celebrare” alcun 25 novembre.
I passi di tutte quelle che non ci sono più e non per colpa di “un raptus” e di tutte quelle che subiscono quotidianamente sopraffazione psicologica, verbale e comportamentale ad accompagnare quelle che continuano la strada per se stesse, i propri figli maschi e le proprie figlie femmine. Il 25 novembre è la vita intera di ciascuna/ciascuno; una prova di crescita a ostacoli che non finisce mai.. Dove si è capaci di chiedere aiuto, e questo è prova della propria forza.
Vittoria Gentile