L’Istituto Nautico di Manfredonia, da qualche anno ubicato nei locali dei nuovi plessi scolastici in zona Parchi, è intitolato a Francesco Rotundi, un importantissimo generale che maturò proprio nella nostra città un profondissimo amore per il mare. Francesco Rotundi nasce il 10 luglio del 1885 a Foggia. All’età di 15 anni, quando frequentava l’Istituto Tecnico “Giannone” della sua città, si reca in gita scolastica a Manfredonia, dove erano ancorate presso l’imponente struttura portuale le navi da guerra di quell’infelice periodo storico. Nasce così, sulle rive del golfo sipontino, l’amore del giovanissimo Rotundi per il mare e per la nautica. Dopo aver prestato servizio di leva presso la Regia Marina, Rotundi fu subito posto in congedo per poter ultimare gli studi. Nel novembre del 1908, a Genova, si laurea in Ingegneria Navale e Meccanica e, dopo aver partecipato ad un concorso per ufficiali del genio navale, comincia la sua carriera come tenente. Il primo incarico arrivò presso la Direzione delle Costruzioni Navali dell’Arsenale di Venezia, successivamente si spostò a lavorare presso la Direzione delle Costruzioni Navali dell’Arsenale di Taranto, prima, e di Napoli, dopo. Proprio nel corso di questi ultimi anni, Francesco Rotundi si distinse durante le operazioni di salvataggio e recupero del San Giorgio, incagliatosi nei pressi di Messina. Nel 1914 viene assegnato al “Comitato Progetti Navi” della Marina di Roma. La carriera militare proseguì brillantemente, passando dal grado di maggiore a quello di tenente generale. Nel 1926 Francesco Rotundi si trova a Castellammare di Stabia, dove si stava costruendo la nave scuola Cristoforo Colombo, a cui seguirà l’Amerigo Vespucci, che lui stesso aveva meticolosamente progettato. È proprio la leggendaria Amerigo Vespucci, da molti considerata ancora oggi la “più bella nave del mondo”. Il famosissimo veliero della Marina Militare Italiana fu varato nel 1931 come nave scuola per l’addestramento degli allievi ufficiali. Tra gli aneddoti più famosi della sua storia ce ne sarebbe uno davvero straordinario. Nel 1962, quasi vent’anni dopo la morte di Rotundi, l’imbarcazione incontrò nel Mediterraneo la portaerei statunitense USS Indipendence che, dopo aver chiesto al veliero di identificarsi, rispose: “siete proprio voi, la nave più bella del mondo”. Inoltre, secondo il codice di navigazione i transatlantici devono ricevere sempre la precedenza ma la nave USA decise di spegnere i propri motori e di cedere il primo passaggio alla nave italiana in segno di rispetto di quel gioiello navale il cui motto dal 1978 è “Non chi comincia ma quel che persevera”. Francesco Rotundi muore a Roma nel 1945. Un anno dopo la sua scomparsa, le spoglie mortali del generale vengono traslate dalla capitale verso Foggia, dove ancora oggi riposano presso la tomba di famiglia del cimitero cittadino. È notizia di questi giorni che i bracci del molo di Manfredonia verranno intitolati ad Amerigo Vespucci e Cristoforo Colombo; in occasione di questa intitolazione si terrà un convegno che avrà come protagonista proprio il grande generale e progettista che nella nostra città conobbe il suo grande amore per il mare e per le navi, un sipontino d’adozione che Manfredonia saprà ricordare degnamente!
di Giovanni Gatta
FRANCESCO ROTUNDI progetto’ soltanto l’apparato motore, oltre ad aggiungere macchinari moderni in luogo di quelli del progetto originale, infatti le navi c,colombo ed a.vespucci erano le copie dell’ ammiraglia Borbonica “monarca” sempre costruita a Castellammare quasi un secolo prima ed appartenuta all’ Armata di mare della marina Napolitana, la quale poi passata agli invasori sardo-piemontesi, venne persa in battaglia sotto il nuovo nome “re d’italia” a lissa dove la flotta riunita italiana dei precedenti stati pre-unitari, venne sconfitta dalla piccola flotta austriaca a lissa. la flotta italiana era condotta dal solito favorito del re nano infame, il quale oggi non comanderebbe neppure un fiammifero a galla nella vaschetta dei pesciolini rossi, il quale era l’ammiraglio(lacustre)carlo pellion di persano. adua altra vergogna italiana ara a poco da venire. ps, nota comica: gli austriaci affondarono anche l’affondatore, nome il quale all’ contrario era tutto un programma,.infatti si auto affondo’.
come mai non è nelle vicinanze dell porto , almeno la gente perbene poteva visitarla……