Giovedì 21 Novembre 2024

Guardia di Finanza, truffa ai danni del SSN da parte di un dipendente Asl Fg: assegnate indennità non dovute ad alcuni medici di base per centinaia di migliaia di euro. Scattano sequestri e denunce

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I Finanzieri del Comando Provinciale di Foggia, all’esito di un’articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo per circa 330 mila euro emesso dal Tribunale del capoluogo dauno, Ufficio dei Giudici per le Indagini Preliminari, nei confronti di un dipendente della ASL Foggia, ritenuto responsabile di truffa a danno del Servizio Sanitario Nazionale.

A finire sotto indagine dei finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria è stato il sistema di assegnazione dei pazienti ai medici di assistenza primaria (cosiddetto medico di famiglia) della ASL Foggia e del connesso pagamento delle quote o indennità spettanti mensilmente al medico di base per ciascun assistito.

Gli approfondimenti investigativi, partiti da una denuncia della stessa ASL Foggia, hanno permesso di smascherare il comportamento infedele perpetrato da un dipendente dell’Azienda Sanitaria, consistito nell’inserimento nel sistema informatico aziendale denominato “Edotto” di assegnazioni di pazienti ad alcuni medici in date antecedenti a quelle delle scelte effettivamente operate dagli stessi assistiti.

Con l’effettuazione delle suddette registrazioni informatiche irregolari, appunto perché con decorrenza retrodatata, la ASL Foggia è stata indotta in errore nel corrispondere a 6 medici indennità non dovute per diverse mensilità, relative alle annualità 2017 e 2018, per un ammontare complessivo di circa 330 mila euro.

A conclusione di questa prima fase investigativa la Procura della Repubblica, su proposta degli investigatori, ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale di Foggia – Ufficio GIP il sequestro preventivo per equivalente dei beni del dipendente della ASL, ritenuto responsabile della ipotesi di truffa ai danni del SSN, per l’ammontare corrispondente alle indennità pagate ai medici ma non dovute.

Il servizio riportato testimonia la perdurante attenzione della Guardia di Finanza nel mettere in campo ogni possibile sforzo per prevenire e reprimere le frodi sanitarie al fine di evitare il drenaggio di risorse pubbliche essenziali e garantire il loro corretto impiego a favore di chi ne ha realmente bisogno.

 

 

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Capitanata · Cronaca · News

Commenti

  • Quando andrà in pensione gli si dovrebbe togliere almeno il 50% dell’importo della pensione spettante, così facendo si ricorderà delle malefatte subite dalla collettività a seguito del proprio comportamento illegale…perpetrato da “dipendente pubblico” che avrebbe dovuto fare gli interessi della collettività. Resta da verificare anche chi doveva controllare “l’operato dispositivo” di un semplice impiegato che faceva circolare con troppa facilità tanti soldi a favore di terzi e sicuramente dietro compenso…. farabutto/i.
    La sanità in molti casi e da parte di alcuni soggetti che vi lavorano è diventata un pozzo da cui attingere ingenti risorse a tutto discapito dell’utenza che lamenta il malfunzionamento del servizio, dovuto anche a tali fenomeni.

    Vittorio 08/10/2020 19:31 Rispondi

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