Il nuovo anno scolastico è ai nastri di partenza, tra molteplici titubanze e incertezze, quest’ultime indotte da una emergenza epidemiologica senza precedenti e senza presupposti di prevedibilità. Una situazione che ha messo a dura prova il nostro amato paese e il nostro sistema educativo.
Abbiamo dimostrato resilienza, maturità e sagacia nell’adozione di comportamenti volti alla prevenzione e alla tutela dell’incolumità individuale e pubblica. In particolar la Scuola è stata messa a dura prova ed è stata costretta a sperimentare nuove strategie e strumentazioni didattiche. La DAD è stato il principale strumento con il quale si è creata una linea di contatto con i discenti, i quali, oltre a perdere la fantasmagorica condivisione della quotidianità scolastica con i propri compagni, non potevano essere sottratti alle amorevoli cure ‘ materne’ della Scuola di appartenenza. Sempre e comunque l’Istituzione Scolastica deve porsi al centro del processo di socializzazione e deve porsi come volano principale della ripresa.
Encomiabile è stato l’atteggiamento e l’impegno dei docenti, i quali, con spirito di abnegazione, sin dal primo giorno, hanno rassicurato i propri studenti circa la loro costante presenza e circa la prosecuzione del processo educativo e formativo, a prescindere. Anche a distanza, la Comunità Educante ha fatto valere il suo ruolo di Agenzia di Socializzazione formale, abbattendo le barriere della distanza, dimostrando l’essenza di un valore Istituzionale di entità incontrovertibile.
Gli studenti sono stati coinvolti e attratti dalle nuove e sperimentali dinamiche didattiche, anche se talvolta necessariamente improvvisate, ma efficaci a raggiungere lo scopo. Ora è il momento di rientrare. E’ il momento di ripartire ed è necessario farlo in presenza, seppur con una presenza in sicurezza e sottoposta al rispetto, con soverchio ossequio, dei protocolli di prevenzione. I ragazzi dovranno incontrare, nella propria scuola, i propri docenti e i propri compagni, ma dovranno farlo con senso di responsabilità e nel rispetto di regole che risultano essenziali per evitare un nuovo lockdown, che li riporti al distacco e al distanziamento.
Ora è necessario ripartire apprezzando, con fervente scrupolosità e dedizione, quella normalità, in passato, non totalmente apprezzata. Una esperienza, senza dubbio, che permetterà di consolidare competenze civili e civiche, in una situazione reale, senza precedenti.
Adesso è il momento di guardarsi negli occhi ed assumere l’impegno di rispettare, all’interno del gruppo classe, il distanziamento sociale, l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e l’obbligo di segnalare eventuali fonti di rischio, evitando la creazione di gruppi classe di consistenza numerosa.
E’ necessario riqualificare e individuare nuovi spazi didattici, creando anche laboratori mobili in cui i ragazzi possono sperimentare, in maniera vincente, il modello ricerca-azione accantonando il tradizionale modello trasmissivo- mnemonico. E’ opportuno creare nuovi spazi digitali in cui la conoscenza venga costruita in maniera sinergica da parte degli alunni, ovviamente sotto l’egida del prezioso coordinamento del docente.
Non deve essere accantonata l’esperienza della Didattica a Distanza, seppur sottoponendola ad un processo di riqualificazione e di sistematizzazione, che possa tramutarla in uno strumento di supporto della didattica in presenza, a prescindere dalla situazione emergenziale. Sarà necessario accantonare quella fisiologica, ma utile, improvvisazione che ha accompagnato la sua introduzione nel sistema educativo. A dir la verità, una improvvisazione di cui , in quel particolare momento storico, andare fieri perché ha evitato il lockdown della Scuola.
Di guisa, la stessa DAD può risultare sempre e comunque attrattiva per i discenti e non può essere collocata, in maniera residuale, a mero strumento emergenziale, ma deve costituire una opportunità di crescita. È davvero il momento di ripartire, in presenza, ma nel rispetto delle tre ‘ D’:
– Distanziamento
– Dispositivi di protezione individuale
– Didattica a Distanza.
La Scuola vincerà anche questa sfida con il supporto di tutti e lo saprà fare con qualità ed efficacia, a tutela della crescita e la cura delle nuove generazioni, alle quali affidare le sorti future del nostro meraviglioso paese.
Sarà una sfida avvincente alla quale l’Istituzione Scolastica non si potrà sottrarre, in quanto la rinascita parte proprio dai banchi di scuola, al di là del loro posizionamento , al di là del loro distanziamento e seppur nell’ambito di una cornice di una storia del tutto inedita.
Ora è tempo di tornare alla normalità, una normalità che sarà certo diversa da sempre, ma dovrà riappropriarsi delle indispensabili relazioni in presenza, di incontri, di eventi, di cui tutte le componenti scolastiche avvertono forte il bisogno, seppur consolidando un senso di sicurezza indispensabile in tale momento. Uniti e sinergicamente ce la faremo e come operatori dell’educazione avvertiremo l’orgoglio di essere stati protagonisti di questa ripartenza necessaria, in presenza, ma in sicurezza e nel rispetto del proprio ‘ congiunto’. Difatti il proprio compagno di classe, il proprio collega può definirsi tale, condividendo un percorso formativo e lavorativo, nell’ambito scolastico che, per traslato, è ragguagliabile al contesto familiare.
Prof. Luigi Talienti, Dirigente Scolastico IPEOA Istituto Alberghiero “Michele Lecce “ San Giovanni Rotondo – sede Manfredonia