Sono dodici i candidati di Manfredonia che hanno deciso di mettersi in gioco, ognuno nel proprio schieramento, per rappresentare Manfredonia e l’intera regione Puglia nelle stanze del Governo regionale. Una notevole disgregazione di simboli e nomi che frammenteranno le preferenze. Il risultato della crisi politica che sta attraversando Manfredonia commissariata dal 29 aprile 2019 in seguito alle dimissioni rassegnate il 30 marzo 2019 dall’ultimo sindaco e poi commissariata con l’infamia d’infiltrazione mafiosa nella macchina amministrativa il 15 ottobre 2019. Una crisi politica che parte dai poteri politici forti e storici della città non più coesi, anzi in guerra aperta, scissi nei simboli ma sempre uniti verso il candidato Governatore della Regione. Scissione che ha seguìto sintomaticamente anche le capricciose ribellioni nazionali, facendo proliferare nuovi simboli e leadership generate dal più forte partito di sinistra. Frammentata anche la proposta elettorale della destra che vede oggi antagonisti storici alleati che avrebbero potuto unire le forze, e invece ognuno corre per sé e con il proprio simbolo. Effetto disgregazione anche nel “nuovo” gruppo di governo nazionale che anche in periferia, qui da noi, si spacca proponendo ognuno il suo candidato. E poi alcune nuove proposte. Al di là della competizione in corsa per le elezioni regionali, queste del 20 e 21 settembre sono un’importante palestra per le elezioni comunali dell’autunno delle prossimo anno. Importantissimo momento per la città di Manfredonia che dovrà provare a trovare dei validi amministratori comunali, che avranno l’arduo compito di ripulire l’immagine della città infangata dal marchio mafioso e da un dissesto finanziario perpetrato negli anni sotto gli occhi di tutti e di cui oggi ci si stupisce e ci si interroga banalmente su come sia potuto succedere. Avere un proprio rappresentante nel governo regionale è importante per poter dialogare più speditamente con gli uffici regionali, portatori di opportunità di sostegno economico e di sviluppo ma anche per essere agevolati nella burocrazia di questa nazione che cerca di correre pur consapevole di avere ben inserito il freno a mano.
di Raffaele di Sabato
Buondì direttore,
con la premessa che non sono impegnato politicamente e quindi sostanzialmente libero, ti pongo 2 domande per pura curiosità:
1) in che ordine logico è stata pubblicata la griglia dei candidati? importanza, ordine alfabetico, sondaggi o altro?
2) forse sarebbe stato opportuno nella pagina del tuo prezioso editoriale evitare la pubblicità elettorale di chiunque