Ieri abbiamo pubblicato una lettera di solidarietà di Lucia Trigiani verso Michaela Di Donna, ( leggi qui) esclusa dalle Regionali di settembre 2020. La Di Donna ha prontamente risposto per ringraziare l’appoggio della Trigiani.
Cara Lucia Trigiani,
ti ringrazio per la solidarietà che hai espresso nei miei confronti pubblicamente (solidarietà che ho avuto da parte di tanta gente comune ma da nessun esponente del centro destra, sia uomo che donna, candidati in questa competizione elettorale).
In quei giorni delicati che hanno anticipato la presentazione delle candidature, ho compreso sulla mia pelle quanto la militanza, l’esperienza, l’amore per la propria terra siano valori che molto spesso incutono paura e sono considerati subordinati alle rendite di posizione, al successo personale e alla ipocrisia di chi si è riempito la bocca circa l’importanza delle donne in politica per poi scegliere dolosamente di tener fuori una donna che ha dimostrato negli anni il suo impegno e il suo radicamento sul territorio.
La mia storia è stata violentata, sacrificata e artatamente raccontata come una questione di parentela, omettendo l’impegno ventennale nel partito, omettendo la passione per la politica riconosciutami fino al giorno prima, omettendo di raccontare l’entusiasmo con il quale ho sempre affrontato ogni sfida, sempre dalla stessa parte e sempre con la stessa determinazione. Non chiedevo una poltrona ma solo la possibilità di scendere in campo. Hanno avuto paura del confronto e temendo che non sarebbero riusciti a battermi sul campo, hanno fatto in modo di non farmi giocare la partita.
Le tue parole mi hanno molto colpita perché confermano che noi valiamo più di una doppia preferenza, di una quota rosa, abbiamo la forza e la determinazione per dimostrare che non siamo un valore utile solo per contribuire alla vittoria di un uomo ma possiamo essere una risorsa di questa società che necessità di più attenzione, di maggiore sensibilità e di quella capacità, che noi donne abbiamo, di guardare nel profondo dei problemi, delle necessità ma anche delle occasioni e delle potenzialità di ciò che di bello ci circonda.
Noi donne troppo spesso siamo considerate come principesse che aspettano un uomo per essere salvate ma, in realtà, siamo guerriere che si salvano da sole.
Anche se politicamente siamo impegnate su fronti diversi, a prescindere dagli schieramenti, siamo unite dalla stessa passione e dalla stessa determinazione. Ti auguro di cuore di rappresentare con successo il valore di questa terra, il valore delle donne di Capitanata che non sono sempre una quota con cui colorare le liste ma una risorsa su cui investire.
Per quanto concerne me, il mio impegno non si conclude oggi ma proseguirà con più caparbietà e tenacia. La mia storia non è quella di una donna sconfitta ma è quella di una donna che ha fatto tremare le stanze dei comandi ancora troppo affollate da maschietti paurosi.
Michaela Di Donna