Giovedì 21 Novembre 2024

Scuola e Coronavirus, un’occasione di ammodernamento?

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Questa estate così turbolenta, dominata da un solo argomento: il Covid 19, sta quasi volgendo a termine. Molto presto le scuole dovranno riaprire le loro porte agli studenti, chiuse dal 5 marzo e riaperte solo per gli Esami di Stato. Ma le scuole, in effetti, non hanno mai chiuso, chi ci lavora sa quanto è stato fatto durante il lockdown e quanto durante l’estate per attivarsi ad adeguare la scuola alla nuova situazione d’emergenza per garantire che il rientro avvenga in condizioni di massima sicurezza. Le indicazioni giunte dal governo, spesso poco chiare e talvolta fuorvianti, arrivano alla spicciolata ogni giorno. Distanziamento, mascherine, ingressi, uscite, sanificazione, tamponi, gel detergente, sono parole ricorrenti da mesi e saranno il mantra dell’anno scolastico 2020-2021. Abbiamo contattato alcuni dirigenti scolastici di Manfredonia per capire quali difficoltà hanno avuto e come ogni scuola ha adattato alle norme la struttura a disposizione. Il Liceo Roncalli, che da quest’anno è stato fuso con l’IT “Fermi-Rotundi-Euclide” ha pensato bene di spostare buona parte delle classi, la Presidenza e gli uffici di segreteria nel plesso di Via Sottotenente Troiano. La nuova sede è di recente costruzione e l’ampiezza delle aule può garantire il giusto distanziamento tra gli alunni. Si attendono i banchi singoli ad integrazione di quelli già presenti, così come si attende il cosiddetto “Organico COVID”, ovvero quegli insegnanti in più che permetteranno lo sdoppiamento delle classi troppo numerose. Nella vecchia sede, quella di Piazza Europa, invece, verranno effettuati degli interventi di ampliamento di alcune aule. Ingressi e uscite saranno regolati e prestabiliti. Anche l’ITE “Toniolo” è in attesa di realizzare le nuove aule all’interno del plesso scolastico e dei banchi monoposto. Provvederà, intanto,a sdoppiare le classi più numerose in locali diversi all’interno dello stesso plesso scolastico usufruendo dei docenti in organico e di quelli dell’organico Covid. Il Liceo “Galilei-Moro”, avendo a disposizione solo la struttura in via dei Mandorli, e classi molto numerose, ha optato per la didattica alternata, a distanza e in presenza, portando in classe solo metà dei ragazzi a giorni alterni, investendo sulla rete e sulla tecnologia per dotare ogni aula di computer per le videoconferenze. Al tempo stesso si è provveduto ad acquistare tablet da dare in comodato d’uso agli studenti che non ne sono provvisti e che non possono permetterselo. Anche qui la scuola permette di diversificare le entrate, avendo a disposizione tre ingressi. Per quanto riguarda l’istituto comprensivo “Perotto-Orsini” le strutture sono piuttosto nuove e permettono non solo entrata e uscita differenziate, ma hanno a disposizione anche locali più spaziosi. Nel plesso di Via Seminario, per quanto riguarda la Scuola dell’Infanzia all’interno delle sezioni i bambini saranno divisi in gruppi più ridotti, formati sempre dagli stessi bambini e vigilati dalle insegnanti. La scuola primaria vedrà ridotto il curricolo da 29 a 27 ore, ci saranno maggiori ore di compresenza per garantire il controllo, e nelle aule è stato fatto spazio eliminando armadietti e cattedra per poter distanziare maggiormente tra loro i banchi singoli. Nella sede della scuola secondaria di I grado verrà ridotta l’unità oraria a 55 minuti e sono previste delle pause tra un’ora e l’altra per permettere di arieggiare le aule. Le classi più numerose verranno sistemate nelle aule più ampie per permettere il distanziamento. Gel lavamani e mascherine, naturalmente, saranno obbligatorie per tutti, come sarà obbligatorio il tampone o il test sierologico per insegnanti e personale ATA. Insomma ogni scuola dovrà adattare la propria sede all’emergenza, il Governo si sta dando da fare garantendo mascherine, banchi e finanziamenti per adeguare gli istituti a questa nuova situazione, ma ogni scuola è un mondo a sé. Il Coronavirus ha messo in luce le gravi carenze delle nostre scuole, costruite quasi tutte a metà del secolo scorso. Edilizia, arredi, tecnologia, locali e classi numerose, oggi vanno necessariamente riviste e potenziate. Lo stato di difficoltà in cui si trova oggi la scuola dovrebbe far riflettere chi ci governa, e chi ci ha governato finora, su quanto l’istituzione scuola sia stata trascurata e spesso bistrattata. Forse è la volta buona per allinearci agli standard europei.

Mariantonietta Di Sabato

 

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