Il mare rappresenta un’immensa risorsa e cosa facciamo noi per tutelarlo e salvaguardarlo?
Un impegno che coinvolge tutti ma forse in maniera più diretta gli operatori della filiera della pesca che da anni, per trasportare il pescato dalla barca al mercato finale, utilizzano cassette di polistirolo a basso costo MA che non sono riciclabili. Retine di plastica di accrescimento (usate per la mitilicotura), cassette ed altri rifiuti non riciclabili lasciati in mare inevitabilmente finiscono per intasare i fondali. La Regione Puglia si è adoperata in questo senso emanando la legge regionale n. 43 del 2017 sulla pesca e l’acquacoltura e prevedendo un Piano regionale in materia che però ad oggi non è stato ancora predisposto. L’art. 9 ha previsto misure contro la pesca fantasma da parte di attrezzi da pesca abbandonati ma non per le retine per la mitilicoltura. La normativa non chiara non facilita di certo il trasporto a terra del materiale preso con le reti; questo tema va affrontato subito, attribuendo un codice di rifiuto assimilabile agli urbani e prevedendo l’esenzione dal pagamento di oneri per il loro smaltimento. Il mio impegno in #regione sarà di intervenire sull’art.9 ampliandolo e prevedendo sanzioni per chi non rende riconoscibile le proprie retine o non utilizza materiali biodegradabili. Noi consumatori, dall’altra parte, dovremmo da subito iniziare a scegliere prodotti
certificati che salvaguardino il mare…oramai è un dato certo: il nostro mare soffoca a causa delle plastiche che lo inquinano‼
Adottiamo tutti comportamenti corretti così che in pochi anni si possa invertire la rotta e dare nuovamente respiro al nostro mare
Il tuo voto alle Regionali per Innocenza Starace