Da tempo la scienza ci dice con certezza che la prima fonte di gas che provocano l’effetto serra sono i bovini, allevati in maniera intensiva per la loro carne e i derivati. Il metano generato in grandi quantità dai ruminanti è un gas serra, che favorisce l’accelerazione dei cambiamenti climatici e la riduzione della qualità dell’aria. A questo si affiancano problemi di natura etica sulle sofferenze inflitte agli animali per giungere a uccisioni certa, oltre che un problema di esagerato consumo di risorse per l’allevamento (acqua, sfruttamento del suolo per la produzione di foraggio e per il pascolo).
Già i ricercatori dell’università tedesca hanno dimostrato quanto sia più sostenibile per l’ambiente la somministrazione di mangime a base di insetti al pollame, e in questa direzione ha deciso di muoversi anche la Findus. Infatti l’azienda leader nel settore dei surgelati nel mercato italiano sta investendo molto nella sostenibilità, annunciando il suo ultimo avvicinamento alla cucina green con la produzione di hamburger, salsicce e polpette: fin qui sembrerebbe tutto normale, se non fosse che questi nuovi prodotti non contengono carne. Si può definire una mossa strategica davvero oculata, per andare ad intercettare le nuove tendenze di consumo influenzate da questioni ambientali ed etiche.
Prima di dare vita ad una rivoluzione di questo tipo, l’azienda del gruppo Nomad Foods ha commissionato all’Istituto di analisi statistiche Ipsos una indagine volta a capire quale fosse la predisposizione degli italiani alla novità della “carne senza carne”. Il risultato è stato che il 40% degli intervistati ha detto di sapere dell’esistenza di prodotti alternativi alla carne in senso stretto, mentre il 28% ha detto di conoscerli o addirittura di averli già provati. Quasi un terzo di quelli che ne conoscono solo l’esistenza ha affermato di volerli integrare nella propria alimentazione in un futuro non molto lontano, per arrivare fino al 60% di chi li conosce bene.
I nuovi prodotti Findus sono costituiti principalmente da piselli gialli, provenienti da agricoltore ecosostenibili. Resta comunque importante non demonizzare la carne animale e le proteine non di origine vegetale, per evitare scompensi gravi se la propria dieta non viene riequilibrata con l’uso di integratori. Ottenere abbastanza proteine è estremamente importante e non solo per la produzione muscolare. Le proteine sono essenziali per mantenere il corpo funzionante e in formazione, che è fatto di aminoacidi, i “mattoni” di tessuti come muscoli, capelli, pelle, unghie e ossa.
Quando si tratta di integratori proteici, ci sono una serie di opzioni tra cui scegliere: dai piselli, alla soia e altro ancora. Ma ce n’è uno in particolare che tende a suscitare molta attenzione: le proteine whey del siero di latte. Tutti i prodotti lattiero-caseari contengono whey, una delle principali proteine (oltre alla caseina) nei latticini. Durante la trasformazione in polvere, il latte liquido viene separato in cagliata solida (caseina) e liquido (il siero di latte) dalla ottima biodisponibilità.
Un vero piacere sapere che 9 italiani su 10 si preoccupano per la sostenibilità e ben il 45% degli adulti è già pronto ad accogliere questo nuovo genere di alimenti.