L’Italia, depredata e indebitata, è allo sfascio. Una catastrofe provocata dallo sbando dei partiti, achitettato da lobbies che, attraverso il “mercanteggio” di tesseramenti e finanziamenti di campagne elettorali, a favore di personaggi a loro graditi, condizionano le scelte. Scente strategia per l’istituzione delle “dinastie”; costruite e modellate, negli ultimi dieci lustri, per conquistare un capitale di consensi con strumenti familistici, assistenzialistici e clientelari. Capitale che garantisce la gestione del potere a salvaguardia di redditi, profitti e privilegi per se, eredi, parenti, e amici di amici. La gestione del potere, trasmessa da padri e nonni a figli e nipoti, consente di conservare e/o conquistare cariche pubbliche per condizionare le scelte politiche a favore dei “mercanti” di turno.
Manfredonia vive e racchiude in se tutte le dinamiche e le componenti della catastrofe nazionale, fino a meritarsi il “marchio”: Comune sciolto per infilrazione mafiosa.
Come se nulla fosse, la città è già invasa da gigantografie di personaggi, correi della catastrofe cittadina, impegnati nella conquista o riconquista dell’ambita poltrona per le regionali. Ora c’è fretta di tornare alle urne per appropriarsi del bottino di euro, che l’Europa destinerà per l’Italia, da distribuire tra “mercanti”, amici e parenti. La riproposiazione del metodo adottato per la reindustrializzazione a Manfredonia.
Il tormentone degli ultimi mesi, con slogan e frasi di uguali sequanze pronunciate all’unisono da Tv, giornali, venditori, scenziati, dottori, imprenditori, prenditori e politici, è la noiosa tiritera del “CAMBIAMENTO”: “Non tutti i mali vengono per nuocere e il coronavirus offre l’occasione per un radicale cambiamento della politica italiana”.
Il cambiamento, che si sbandiera in tutte le salse, lo dovrebbero attuare e gestire le dinastie dei “poltronieri” che, nel giro di pochi lustri, hanno indebitato e devastato l’Italia in ogni sua componente amministrativa, tra cui la nostra comunità.
Manfredonia, una città allo sbando, gestita da poche famiglie che dagli anni ottanta, attraverso un capillare controllo del territorio, delle famiglie e loro bisogni, hanno perfezionato e ampliato il sistema dei consensi ereditati, per trasformare la politica “in cosa loro”. Si è così cementata una classe politica “scambia poltrone” e restia a qualsiasi cambiamento che possa scalfire i propri redditi, profitti e privilegi attribuitisi occupando la cosa pubblica.
Una città di circa 58 mila anime, che in estate aumenta in maniera considerevole, dovrebbe vantare una struttura ospedaliera degna di tale nome e funzione. Un nososcomio trasformato in bacino di consensi così come l’ASE e altre strutture pubbliche e aziende private nate e fallite sul territorio dove il “posto” di lavoro, si ottiene per appartenenza o per detenzione di pacchetti di voti disponibili e sicuri. Merito e professionalità per servire il territorio sono un optional. Una patologia che annualmente registra l’espatrio delle migliori menti. Un esodo che impoverisce di nuove energie e idee la nostra le comunità.
Ad oggi, purtroppo, non esiste alternativa al partito dello scambio del “Diritto” per “Favore”. La stragrande maggioranza degli elettori votanti si recano alle urne per due motivi: restituire il voto perpetuo per il “favore” ricevuto o sperare che si realizzi la promessa per la “sistemazione” sua, del figlio o nipote. Una vergognosa metodologia che imprigiona nel “bisogno” le libere “scelte” del cittadino elettore.
Si dice che il partito del “Favore” stia preparando un’altra geniale sorpresa per Manfredonia. Tra le “vocazioni ereditate”, dai figli di quei padri che hanno consentito l’insediamento chimico, reo di aver devastato l’ambiente e la salute dei cittadini, c’è quella del ricatto occupazionale; già fautore della farlocca reindustrializzazione che oltre ad aggravare la situazione ambientale ha ulteriormente deteriorato le originarie vocazione del territorio. Un modo giustificativo per riproporre un possibile futuro insediamento nocivo per la salute e per l’ambiente.
L’oclocrazia è fallita sul nascere e chi sperava in essa s’appresta all’astenzionismo, facilitando l’avvento profetico del “duo Matteo”, “posseditori” del dono dell’alchimia illusioria.
Pino Delle Noci
Questa è la verità ignorata dalla maggior parte dei cittadini.