Domenica 24 Novembre 2024

Prezzo del grano, CIA Capitanata: “Non può vincere la legge del più forte”

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Si registra un ribasso di tre euro nell’ultimo listino. Tensioni stamattina in Commissione

Agricoltori in balia delle speculazioni e delle importazioni selvagge anche dalla Grecia

 

“La Commissione per la rilevazione dei prezzi della Camera di Commercio di Foggia è un luogo dove si contratta o è una borsa commerciale dove vince la legge del più forte?”. È questo il provocatorio interrogativo del presidente CIA Capitanata Michele Ferrandino a margine dell’ultima riunione che ha fissato il prezzo del grano a 307 euro a tonnellata sui minimi e 310 euro a tonnellata sui massimi, ratificando una differenza in diminuzione di 3 euro rispetto alla settimana scorsa. La stessa variazione in negativo si registra per il grano biologico (min. 357 euro a tonnellata; max 367 euro a tonnellata).

Ci sono stati momenti di tensione oggi durante la seduta. A ripercorrere la successione degli eventi è il presidente Ferrandino: “Commercianti e industriali hanno proposto una riduzione di 5 euro a tonnellata. Il mondo agricolo, unanime, ha proposto una quotazione invariata. Dopo un primo braccio di ferro sembrava ci fossero le condizioni e i numeri per addivenire a questa soluzione. Alla seconda votazione sono cambiate le carte in tavola e a maggioranza il prezzo del grano è sceso di tre euro (non di cinque come chiedeva in un primo momento la parte commerciale e industriale). La crisi d’identità dei commercianti-agricoltori  genera evidenti conflitti di interesse e apre crepe in cui si insinua il rischio di speculazioni. Allora, prima di varcare la soglia della Cittadella dell’Economia dovremmo rispondere a un quesito: siamo agricoltori o commercianti?”.

L’ulteriore ribasso alimenta un clima di forte preoccupazione determinato soprattutto dalle importazioni selvagge. “Sembra stia arrivando parecchio grano dalla Grecia, addirittura a 27 euro al quintale all’arrivo a Manfredonia – aggiunge il presidente CIA Puglia Raffaele Carrabba – Gli agricoltori sono in balia delle pratiche sleali che denunciamo e proviamo a contrastare da sempre. Introdurre limitazioni al regime del traffico di perfezionamento attivo (TPA), che agevola le importazioni massicce, consentirebbe di evitare ulteriori speculazioni”.

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