Domenica 22 Dicembre 2024

Riaprono i musei di Puglia. E Manfredonia? Riaperto entro la fine dell’anno, ma quale?

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Lo scorso 11 Giugno un comunicato della Direzione regionale dei musei di Puglia annunciava la riapertura dei musei il 14 e 15 Giugno. Dopo l’apertura del Parco Archeologico di Egnazia e del Parco Archeologico di Monte Sannace, il 2 Giugno, gli altri cinque musei aperti al pubblico dal 14 giugno sono: il Castello Svevo di Bari, il Museo Archeologico Nazionale di Canosa di Puglia, il Museo Nazionale Archeologico di Altamura, la Galleria Nazionale della Puglia “G. e R. Devanna” di Bitonto ed il Museo Archeologico Nazionale di Gioia del Colle, mentre il Castello di Copertino ha riaperto lunedì 15 Giugno. Dal 1 Luglio riaprirà il Parco Archeologico di Siponto e dal 1 Settembre il Castello di Manfredonia. Il ritardo è dovuto a lavori PON in fase di ultimazione, come riferisce il comunicato del MiBACT. Questi lavori, che vertono sul recupero e la valorizzazione del sito, vanno avanti da ben cinque anni, nel quale periodo i reperti archeologici esposti nel castello non sono stati visitabili, creando alla nostra città un grave danno di immagine. Infatti chi sceglie di venire in vacanza a Manfredonia, oltre al mare, all’aria salubre e alla buona cucina, si aspetta di poter vedere le famose Stele Daunie, ultimamente proposte come Patrimonio Unesco, e invece deve scoprire che da anni la loro vista è preclusa al pubblico. E anche in questa estate così particolare, a seguito di un periodo di chiusura totale, in cui la nostra città, come il resto del mondo, ha maggior bisogno di poter avere fruibili i propri attrattori culturali per recuperare il tempo perduto, non solo non riaprirà la sala delle Stele, ma non riapriranno nemmeno i camminamenti del Castello. Sarà pur vero che i lavori non sono ancora terminati, ma lasciare la nostra città monca di uno dei suoi maggiori reperti storici fino al 1 Settembre, ci sembra un vero danno, anche considerando che questa data sarà indicativa, nonostante venga data per ufficiale, perché sappiamo bene quanti imprevisti, rallentamenti, burocrazia e Dio solo sa cos’altro possono rallentare o addirittura bloccare l’avanzamento dei lavori. Nei mesi scorsi “Pop_Officine Popolari” ha proposto al MiBACT, al Polo Museale regionale e alla Direzione del Museo di Manfredonia, tutti gestori del Castello che ospita il Museo Archeologico Nazionale, la realizzazione di un webinar, un appuntamento in diretta streaming per poter tornare a vedere le Stele, commentato dalla voce di un esperto di queste magiche pagine di pietra, per farne riscoprire l’incanto seppur in maniera virtuale. Un progetto a costo zero per il MiBACT, poichè strumentazione, tecnologia e risorse umane le fornirebbe gratuitamente “Pop_Officine Popolari”. Dopo mesi di silenzio e dopo un “No, non si può fare” come risposta alle insistenti telefonate del presidente Saverio Mazzone, nei giorni scorsi è giunta finalmente la notizia che il progetto è stato valutato positivamente, ma si potrà realizzare solo quando il museo riaprirà le sue porte ai visitatori. Abbiamo chiesto ai nostri politici, locali e non, di interessarsi affinché si faccia in modo che i lavori proseguano nella maniera più spedita possibile, in modo che la data del 1 Settembre da indicativa diventi certa. Tutti si sono resi disponibili ad interessarsi alla questione, mettendola in luce a chi di dovere, ma ci teniamo a riportare la risposta della senatrice Margherita Corrado, archeologa, alla quale mesi addietro chiedemmo chiarimenti anche riguardo i lavori nella torre della polveriera, sui quali non ha nascosto il suo parere sfavorevole. “Comprendo bene il rammarico dei cittadini di Manfredonia per la mancata apertura del Castello a ridosso della stagione estiva, ma i lavori che sono in corso equiparano il monumento ad un cantiere edile per ragioni di sicurezza ineludibili, l’accesso ai cantieri è soggetto a norme rigorosissime. Non ci sono scappatoie a questo e non possono esserci, perché la sicurezza degli utenti è una priorità. La perdurante chiusura della sala delle stele e di altre parti del fortilizio dovrebbe essere una priorità per gli amministratori locali e la società civile tutto l’anno, perché a loro per primi è impedito di fruire del patrimonio culturale pubblico vantato dalla bella cittadina pugliese. (…) Cercherò di mettermi in contatto con chi può darmi le risposte ufficiali alle Sue domande e, se ne otterrò, sarà mia cura condividerle con Lei e i Suoi concittadini”. La società civile siamo noi. È importantissimo che questa questione, come tante altre relative alla città, non resti solo una questione politica o burocratica, ma coinvolga anche i cittadini affinché facciano pressione perché finalmente questo nostro importante pezzo di storia ritorni fruibile e porti visitatori alla nostra città.

Dopo l’uscita di questo articolo sul giornale cartaceo abbiamo ricevuto risposta dalla Direzione Regionale Musei di Puglia, che ci ha riferito le seguenti parole:

Il Castello svevo-angioino di Manfredonia, sede del nuovo Museo Nazionale Archeologico, sarà entro la fine dell’anno restituito alla fruizione pubblica con nuovi spazi e percorsi espositivi. Il complesso monumentale è stato incluso nel novero degli attrattori culturali della Puglia, ricevendo pertanto importanti finanziamenti nell’ambito della programmazione europea che hanno consentito la realizzazione di due progetti, il secondo dei quali ancora in corso. Obiettivo primario è quello di rendere il Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia il nuovo polo culturale di riferimento per la città e il territorio. Grazie alla ricchezza e alla varietà del suo patrimonio culturale verrà offerto al pubblico un racconto avvincente delle civiltà che abitarono la Puglia settentrionale dalla preistoria al IV sec. a.C., con un approfondimento dedicato anche alla storia del Castello.

Il primo intervento ha riguardato, oltre alla progettazione scientifica di tutto il percorso espositivo, le opere di riqualificazione e restauro degli ambienti del complesso monumentale. Il secondo progetto, partito a settembre 2019, riguarderà non soltanto l’allestimento di ulteriori spazi espositivi, ma anche la realizzazione di nuovi strumenti didattici e, in generale, di facilitazione dei percorsi, con fini di inclusione sociale e accessibilità, sia dal punto di vista dei contenuti sia attraverso il superamento delle barriere architettoniche. Con l’obiettivo di rendere partecipe il pubblico alla realizzazione del nuovo percorso museale, in attesa dell’allestimento definitivo e dell’apertura di tutti gli spazi del Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia, era stata prevista sin dall’inizio dell’anno una serie di iniziative, tra cui visite in sicurezza al cantiere dei lavori. Il sopraggiungere dell’emergenza epidemiologica ha impedito di realizzare le visite in presenza. Tuttavia, proprio per garantire la più larga partecipazione del pubblico ai lavori in corso, è in programma la diffusione di una serie di contenuti digitali che documenteranno sia il cantiere che le collezioni ospitate nel Museo”.

La cosa ci fa molto piacere. Belle parole e altrettanto bei progetti. Quindi è confermato che la data del 1 Settembre era indicativa. Adesso ci chiediamo: Entro la fine di quale anno?

Mariantonietta Di Sabato

 

 

 

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