E alla fine rettifica è stata. Come è giusto che sia. Il commissario prefettizio del Comune di Manfredonia, Vittorio Piscitelli, ha spostato di un’ora e mezza l’orario di chiusura delle attività commerciali. Prima di questa giusta rettifica, avvenuta dopo un faccia a faccia cordiale e positivo con una delegazione di titolari delle attività maggiormente colpite, l’orario di chiusura indicato era quello di mezzanotte. Una decisione assai discussa. Sia chiaro, combattere e prevenire il contagio con delle norme è sacrosanto, sancire il coprifuoco a mezzanotte però, non è la soluzione migliore. Tutt’altro. Impedire alle attività commerciali di tornare a guadagnare nei primi giorni di festa è stata l’ennesima mazzata. Nessuno voleva assembramenti e ressa in barba al Covid-19 in nome del dio denaro ma scegliere per il coprifuoco di mezzanotte non è stata la soluzione più adatta. Le attività commerciali dovevano letteralmente far scappare i propri clienti allo scoccare della mezzanotte. Non siamo nella favola di Cenerentola ma tra le vie di Manfredonia. Pensate al danno per i ristoranti che praticamente dalle 23 non potevano più far accomodare gente. Ma anche i bar sono stati fortemente penalizzati. Non tutte le attività commerciali sono uguali. Un ristorante non crea assembramento, già adottando le norme anti Covid riguardanti le distanze di sicurezza tra i tavoli e il numero delle persone intorno ad esso ha risolto il problema (non senza perdita economica). Perché recare loro questo ulteriore danno? Che tipo di folla si crea in un ristorante dopo la mezzanotte? Ancora non lo sappiamo. Diverso è il caso del bar che nella sua vicinanza poteva vedersi creare assembramento. Ma la soluzione non è di certo la chiusura a mezzanotte. Come può il commerciante controllare che nelle sue vicinanze non si crei un affollamento? Non spetta al titolare questa preoccupazione, a meno che non si tratti della sua proprietà e di una calca formata all’interno del suo locale. Davvero si è pensato che la soluzione più giusta, per non fare radunare i giovani in piazzetta e in villa, sia stata quella di chiudere tutte le attività a mezzanotte? Contemporaneamente sul porto turistico, nelle giornate di festa, i forestieri (santo e benedetto il denaro che portano nella nostra città) creano enormi assembramenti senza alcun tipo di controllo. Anche in quel caso, non tocca di certo all’attività commerciale presente sul posto regolamentare l’accesso al porto. Ecco, finalmente anche i vertici comunali hanno fatto dietrofront rimediando a questo errore. Speriamo sia l’inizio di un percorso costruttivo di crescita. Sarà un’estate particolare per Manfredonia, tanti giovani sipontini in giro per l’Italia stanno facendo ritorno in riva al golfo per passare quasi l’intera estate in città. Uno scenario del tutto nuovo che può portare una linfa diversa ad un territorio che ultimamente ha sofferto tanto.
di Flavio Ognissanti