Riceviamo e pubblichiamo
Le zone interessate al problema sono il più delle volte allocate in pieno centro, con negative conseguenze sul piano d’immagine per la città e per il decoro urbano, rappresentando, a tutti gli effetti, una cattiva cartolina di benvenuto anche per il turista o per l’ospite abituale della città. I cittadini lamentano questa situazione così disordinata e inestetica, con richieste agli amministratori comunali prima e al Commissario Prefettizio oggi – spesso inevase – di tutelare, in maniera incisiva e determinante, il verde pubblico, assieme però all’altrettanto necessario decoro degli arredi urbani».
Alla luce di quanto dianzi detto si chiede al dott. Vittorio Piscitelli:
a) se esiste, ad oggi, un dettagliato resoconto della situazione in cui versa attualmente la gestione del verde pubblico, con capillare e minuzioso computo delle situazioni critiche e relativi sistemi di adozione per evitare le negative conseguenze derivanti dal mancato e sistematico monitoraggio della vegetazione spontanea incontrollata;
b) se sia prevista una vasta azione a largo raggio per affrontare, una volta per tutte e con dovizia di particolareggiate attenzioni e dettagliate cure, la condizione del verde pubblico cittadino a Manfredonia, cercando di eliminare, in maniera decisa e incisiva, le escrescenze e protuberanze vegetative, diventate nel tempo assai difficilmente conciliabili con l’arredo urbano, che necessita del suo volto estetico presentabile e ordinato;
c) se s’intenda, dunque, porre rimedio, con indifferibile efficacia e adeguatezza, a tutte queste annose e critiche emergenze, soprattutto per le problematiche di natura ambientale e sanitaria che comportano a numerosi cittadini e residenti nelle zone interessate dalla crescita indiscriminata e incontrollata di flora spontanea, dirompente e fastidiosa nei confronti del sistema urbano e antropico;
d) entro quali tempi si intenda procedere ad un’attenta e concreta attività di potatura e di certosino trattamento fito-sanitario di tutti gli alberi che raggiungono ed invadono i balconi e le finestre interessate da tali disagi.
Michele Guerra