Siamo lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura italiana, riuniti in un Coordinamento nazionale di realtà e movimenti autonomi indipendenti, che si riconoscono negli art. 4, 9 e 33 della Costituzione Italiana, nella cultura etica del lavoro, nei suoi doveri e nei suoi diritti.
Siamo convinti che nell’emergenza la Cultura possa ritrovare forza e fornire ai cittadini gli strumenti per affrontare la ripresa in seguito a un momento così drammatico, perché nei processi di ricostruzione il ruolo della Cultura è sempre stato fondamentale. La Cultura è un bene comune, dunque le voci dei lavoratori e degli operatori del settore non possono rimanere inascoltate.
Da fine febbraio 2020, a causa delle misure restrittive che ci hanno visti costretti, come milioni di lavoratori, a restare a casa, ci siamo coordinati dal basso con l’intento di trovare soluzioni alle criticità fin troppo note del comparto. Migliaia di lavoratrici e lavoratori si sono riuniti in web conference, confrontandosi a livello regionale e nazionale. Ne è emersa l’assoluta necessità di dare il nostro contributo, insieme agli organi preposti, a riscrivere quella che per troppo tempo è stata la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il nostro Coordinamento ha l’intento di promuovere un lavoro unitario, per determinare “dal basso”, a partire da questa grave emergenza sociale, in modo partecipato e condiviso, un profondo ampliamento di diritti e tutele per tutte le lavoratrici e i lavoratori del comparto, contribuendo a strutturare un sistema finalmente equo e paritario.
Ad oggi ci troviamo all’unanimità concordi sulle seguenti richieste:
- Un reddito di continuità che traghetti il comparto culturale fino alla ripresa piena dei singoli settori e ne tuteli e garantisca l’esistenza, salvaguardando i rapporti di lavoro in atto, anche attraverso incontri politici e tecnici, quindi alla presenza di ministeri e INPS;
- Un tavolo di confronto tecnico-istituzionale immediato sulla riapertura, fra lavoratrici, lavoratori, sindacati, governo e istituzioni, che abbia come priorità: salute per lavoratori, lavoratrici e pubblico; protocolli di sicurezza; finanziamenti pubblici; strumenti di riforma, sia per la ripartenza in presenza, che per una virtualità sostenibile e democratica.
In caso di mancata convocazione urgente di un tavolo entro il 30 maggio, alla presenza delle rappresentanze delle categorie firmatarie del presente documento e delle diverse rappresentanze sindacali,
preannunciamo la proclamazione di uno stato di agitazione permanente, con Manifestazioni unitarie nelle principali piazze italiane, fino allo sciopero di tutto il comparto e di tutte le azioni che riterremo più opportune.
redatto da:
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