<Siamo da sempre impegnati in prima linea contro la violenza sugli operatori sanitari. Esprimiamo, per questo,piena solidarietà e vicinanza al collega che, durante il turno di servizio presso la sede di Continuità Assistenziale di Vieste (FG) nella notte del 14 maggio 2020, ha subito minacce verbali e gravi danni alla propria autovettura da parte di un utente, noto frequent attender (un paziente che si reca per almeno molte volte presso gli ambulatori di medicina generale e di continuità assisenziale nell’arco di un anno) e probabilmente sotto effetto di farmaci> così, in una dichiarazione, Giuseppina Rotunno, Responsabile Regionale della Continuità Assistenziale del Sindacato Medici Italiani della Puglia, commenta l’aggressione al medico di Vieste.
<Il motivo dell’aggressione e dei danneggiamenti all’auto è legato al rifiuto della prescrizione di un farmaco che il paziente periodicamente ed impropriamente pretendeva dal servizio di Continuità Assistenziale, non presentando alcuna indicazione o referto specialistico che ne giustificasse l’utilizzo>, continua Rotunno.
<Il rispetto delle norme vigenti e l’assenza di un fascicolo elettronico attivato in sede di Continuità Assistenziale hanno portato il collega medico a rifiutare l’ennesima richiesta impropria di prescrizione, scatenando gesti di estrema violenza da parte dell’utente>.
<L’assistenza sanitaria sul territorio sarà sempre uno terreno estremamente pericoloso per i medici che vi operano, finchè lo Stato non decidera’ seriamente di tutelare un servizio essenziale come quello della Continuità Assistenziale, e tutti gli operatori che rischiano la propria vita lavorandoci. Ribadiamo un concetto tanto semplice quanto purtroppo non scontato: a fine turno vogliamo tornare a casa sani e salvi!>.
<La sicurezza di chi esercita la professione medica e sanitaria è diventata una questione nazionale, drammaticamente attuale e rappresentativa di una grave regressione sociale e culturale del nostro Paese.La proposta di legge ‘Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni’ in via di approvazione alla Camera dei Deputati può rappresentare un primo inizio per aprire un nuovo rapporto, in Puglia e in tutta Italia, tra medici e utenti/pazienti>.
<Rimettere la salute, la sanità, il personale sanitario e medico, alla luce dell’epidemia di coronavirus, in cima alle priorità politiche del nostro Paese, è questa la scelta, qui ed ora, che bisogna compiere.Per difendere, una volta e per tutte, questi professionisti perché rappresentano un bene comune, per la tutela della salute di persone in cerca di aiuto e di cure> conclude la sindacalista del SMI.