“È l’Inps ad erogare la cassa integrazione in deroga e non la Regione Puglia. La polemica imbastita da autorevoli esponenti dell’opposizione, quindi, dimostra solo scarsa dimestichezza con norme e procedure.
Spiace constatare, ancora una volta, come un centrodestra a corto di idee e di capacità di approfondire le enormi problematiche che la Puglia, come tutta Italia, si trova ad affrontare, preferisca dilettarsi con il solito populismo a buon mercato per raccattare qualche consenso in libera uscita, piuttosto che fornire contributi effettivi per la risoluzione di questioni spinose.
La Regione Puglia, dal canto suo, per istruire tutte le pratiche ha messo in campo, da settimane, un grande lavoro finalizzato a consentire il pagamento dell’ammortizzatore sociale previsto per i lavoratori delle 37mila imprese e datori di lavoro pugliesi (dato aggiornato all’11 maggio) che hanno presentato l’istanza per accedere alla cassa integrazione in deroga, per un importo totale di quasi 155 milioni di euro e per un numero di dipendenti interessati pari a circa 126mila.
Ad oggi, 11 maggio, tutto il lavoro è stato terminato e tutte le posizioni definite. Stiamo parlando di 33.102 pratiche istruite, valutate e trasmesse ad Inps, pari alla totalità delle domande pervenute al netto di quelle che necessitano di integrazioni o verifiche aggiuntive, delle domande di cassa integrazione di diversa competenza (come quelle ordinarie o Fis) e di quelle pervenute proprio negli ultimi giorni. Stiamo parlando, tra l’altro, di dati in continua evoluzione dal momento che le istanze per accedere alla cassa integrazione in deroga possono essere presentate fino al 23 agosto 2020.
Un risultato possibile grazie a un enorme sforzo organizzativo del Governo regionale e dagli uffici che hanno operato a pieno organico e ininterrottamente per assicurare la celere definizione dell’istruttoria di tutte le domande pervenute dalle aziende pugliesi.
Piuttosto che prendersela con il Governo regionale, i colleghi consiglieri di opposizione potrebbero unirsi a noi nel richiedere con forza all’Inps i dati precisi delle indennità effettivamente erogate ai lavoratori, a fronte delle decine di migliaia di istanze già istruire e trasmesse.
Come noto, la questione dei ritardi nella liquidazione delle indennità di cassa integrazione investe tutto il territorio nazionale e le Regioni hanno posto più volte la questione al Governo centrale, da ultimo nella riunione che hanno avuto con il ministro per il Lavoro lo scorso 7 maggio. Dinanzi alla situazione di emergenza che sta interessando il Paese, occorre celermente adottare modelli e procedure più snelle ed efficienti, in grado di rispondere con tempestività alle necessità delle famiglie in difficoltà, soprattutto in vista della successiva tornata di domande di cassa integrazione.
Per questo cogliamo con favore l’iniziativa presa dalle regioni di affidare ad un gruppo ristretto (Puglia, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Abruzzo) il compito di elaborare una proposta operativa da sottoporre al Governo nazionale, che preveda un meccanismo semplificato di liquidazione, dal momento che l’esigenza largamente avvertita è quella di rispondere, rapidamente e bene, alle esigenze di lavoratori e imprese, nonché dei rispettivi consulenti.
Ecco, dinanzi all’enormità di quello che ci troviamo ad affrontare, Regioni governate da coalizioni diverse hanno avuto la forza e la capacità di confrontarsi e di elaborare una proposta unitaria, andando al di là delle appartenenze di parte. Purtroppo, qui da noi, il centrodestra continua ad assumere posizioni dettate solo da dinamiche elettoralistiche lasciandosi andare a pretestuose polemiche, piuttosto che guardare all’interesse collettivo.
Non ci resta che prenderne atto e continuare, con forza e determinazione, a lavorare per il bene della Puglia e dei pugliesi”.
Così i capigruppo di maggioranza in Consiglio regionale, Paolo Campo (Pd), Enzo Colonna (Noi a Sinistra), Paolo Pellegrino (Italia in Comune), Mario Romano (Popolari), Sabino Zinni (Senso Civico).