L’altra faccia della medaglia dell’emergenza sanitaria targata Covid19 è rappresentata dall’implementazione di massa dello smart working nella Pubblica Amministrazione. La normativa italiana già vent’anni fa aveva regolamentato il “telelavoro”. Da qualche anno vi ha aderito una bassissima percentuale di lavoratori del settore terziario del mondo imprenditoriale. Meno del 10% nella Pubblica Amministrazione. Ciò è dipeso dalla scarsa propensione dei dirigenti di attuare il “lavoro a distanza” per il timore di non riuscire a mantenere completamente il controllo della produzione. La società di informatica Olivetti, precursore nel nuovo modo di produrre e fare impresa, già dagli anni ’60, implementò una sorta di telelavoro a distanza, consentendo ai propri informatici di lavorare presso le sedi dei clienti delle società estere. Nel corso della stagnazione economica di quest’ultimo decennio il mondo imprenditoriale non è riuscito a fare “sistema” e non ha evoluto il modo di produrre senza adeguarsi agli standard dettati dai competitor dell’information technology. Per fronteggiare, prima la crisi economica, oggi la pandemia, lo Stato italiano è intervenuto con Decreti ad hoc per attuare nuovi ammortizzatori sociali (Reddito di cittadinanza, reddito di emergenza, indennità Covid/cassa integrazione in deroga) che come salvagenti sorreggono le migliaia di imprese e famiglie in difficoltà. Ciò non basta per risanare l’intero paese. La nuova sfida dello smart working (lavoro agile) consente di non impattare l’ambiente per la bassa mobilità e di tutelare il lavoratore che a distanza (lontano dall’ambiente di lavoro), attraverso gli strumenti telematici, garantisce la piena produzione e concilia al meglio i carichi di lavoro con quelli familiari. Manfredonia in questo periodo ha dimostrato di essere all’avanguardia. Gli enti pubblici: Agenzia delle Entrate, Inps, Comune, Asl, ed Istituti scolastici, hanno continuato a garantire i servizi di pubblica utilità attraverso gli sportelli telematici (telefono, posta elettronica, PEC, call center) pur mantenendo aperte le porte per i lavori indifferibili. Infatti, l’ufficio Anagrafe, sito nel Palazzo della Sorgente, ha erogato il servizio, scaglionando le richieste ai varchi ed evitando gli assembramenti. La “didattica a distanza” ha potenziato il servizio agli alunni attraverso varie piattaforme (Zoom, Microsoft team, Classroom, Google Meet ed altre), mettendo a dura prova gli insegnanti e le famiglie nella primissima fase di implementazione. Nel periodo autunnale, il sistema telematico della didattica dovrà ancor più essere migliorato per integrarsi con la didattica tradizionale nelle scuole e consentire il distanziamento degli alunni nelle classi, fornendo PC e tablet alle famiglie in difficoltà. Studiare, lavorare, chattare, giocare, e condividere passioni e hobbies, sfruttando le potenzialità dei new media elettronici, hanno ridimensionato i tempi e lo spazio di vita delle persone per tutelarle e fronteggiare al meglio l’attuale pandemia. Il mondo dell’impresa, le associazioni di categoria e le istituzioni pubbliche di Manfredonia dovranno fare “sistema” per potenziare il “nuovo modo di produrre e di lavorare a distanza”, fronteggiando le sfide poste dalla globalizzazione economica delle nuove tecnologie informatiche.
Grazia Amoruso