La prossima settimana si terranno tavoli tematici per approfondire le singole questioni e poter mettere a punto la ripartenza delle attività turistiche e culturali in Puglia nella Fase 2.
Lo ha annunciato l’assessore all’Industria e alla Cultura della Regione Puglia Loredana Capone nel corso del lungo e articolato confronto a distanza che si è svolto questo (ieri, ndr) pomeriggio con i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati del mondo del turismo e della cultura. Un confronto a tutto campo per raccogliere elementi di decisione e di riflessione, ma soprattutto di criticità, utili per la stesura delle ordinanze relative che saranno emanate successivamente. Base del confronto per la ripartenza delle attività economiche della Fase 2 in Puglia è stato il documento scientifico Il manuale della sicurezza messo a punto dai docenti di tutte le università pugliesi e consegnato ieri dai rettori al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
“Una riunione davvero proficua – ha detto l’assessore Loredana Capone – quella con le Università pugliesi, le associazioni di categoria e i sindacati per ragionare insieme di cultura e di turismo. Sulle prossime riaperture e sul come farle nella massima sicurezza. Rettori e docenti hanno fatto un lavoro davvero importante perché ha voluto guardare allo specifico del territorio pugliese. Oggi abbiamo raccolto criticità e suggerimenti, domande e chiarimenti, di chi materialmente lavora sul campo. Molte risposte saranno oggetto dei tavoli tecnici di lavoro che, a partire dalla prossima settimana, faremo settore per settore, categoria per categoria”.
“Un passo avanti – ha aggiunto – verso Protocolli operativi regionali, in attesa che arrivino quelli nazionali. Un lavoro che intendiamo presentare innanzitutto al Governo nazionale perché siano tenute presenti tutte le specificità regionali. Le Regioni italiane, infatti, sono molto diverse tra loro, il litorale della Puglia non è uguale a quello dell’Emilia e il distanziamento ha un impatto completamente diverso se la spiaggia è piccola. Vogliamo che siano rispettate tutte le misure indispensabili per assicurare la salute delle persone e dei lavoratori ma anche garantire che l’economia possa ripartire senza ulteriori affanni”.
“Sono orgogliosa – ha concluso l’assessore – che la comunità scientifica abbia lavorato con noi e penso che il lavoro svolto sia un patrimonio preziosissimo che ci tengo a tenere ben saldo. Lavorare insieme con il mondo scientifico potrebbe costituire un osservatorio per tutto questo periodo. In questi dieci anni di lavoro ho capito quanto sia fondamentale fare un lavoro di squadra con la comunità scientifica, le associazioni di categoria e i sindacati”.
“Un lavoro fatto per creare le condizioni di sicurezza per le riaperture della fase 2. Un lavoro specifico della nostra realtà. Obiettivo è vivere con la maggiore serenità possibile questa estate del 2020”.
Nel corso della conferenza sono emerse molte riflessioni sul documento universitario, soprattutto dal punto di vista dell’attuazione pratica.
A questo proposito gli estensori del documento, presenti nella chat (Tino Gesualdo, Angela Stefania Bergantino, Luigi Vimercati, Gianluca Farinola, Leonardo Damiani) hanno sottolineato come “l’intenzione del manuale fosse quello di fornire un supporto avanzato dal punto di vista scientifico che potesse essere adottato dalle singole attività e come debba essere considerato un manuale dinamico che si presta a tutte i cambiamenti che poi andrà declinato in tutti i settori e in tutte le esigenze”. Un documento dinamico insomma, come ha detto il prof Tino Gesualdo.
Infine il prof. Pier Luigi Lopalco, responsabile della task force sull’emergenza Covid 19 in Puglia, è intervenuto per chiarire come “occorra tradurre i profili di rischio generale in prescrizioni più complete e più specifiche per i singoli settori”.
“Credo che un punto di incontro si possa trovare facilmente – ha aggiunto Lopalco – il passaggio dalla parte scientifica del profilo di rischio generale alle prescrizioni singole non potrà non tenere conto di tulle le considerazioni emerse nell’incontro di oggi. Andranno fatti dei protocolli specifici e territoriali. Servono infatti indicazioni tecniche su come gestire un’attività ricettiva ai tempi del Coronavirus per aumentare la sicurezza. Senza con questo voler medicalizzare un’attività ricettiva. Il settore turismo per definizione non può essere medicalizzato”.
Hanno partecipato all’incontro circa una quarantina di rappresentanti delle associazioni di categoria tra le quali Assoturismo Confesercenti, Legacoop, Federbalneari, Silb, Movimento Impresa Puglia, Federalberghi, Confindustria, Confartigianato, Cna, FIBA, sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl. E poi ancora rappresentanti dell’Università di Lecce, dell’Università di Bari, della Facoltà di Medicina, del Policlinico di Bari, del Politecnico, dell’Anci, dell’Agis, di Apulia Film Commission, del Teatro Pubblico Pugliese, dell’Associazione regionale Comitati feste patronali.
Capisco la prudenza.. è doverosa ma qui ci si deve affidare alla disciplina individuale …. OBBLIGO DI MACHERINE E MULTE A CHI NON LE INDOSSA…Ma la Puglia ha bisogno di ripartire e non di essere affamata, è gia’ stata penalizzata abbastanza… quindi penso che sarebbe giusto con le attenzioni far ripartire il turismo . AUGURI DI CUORE !