“Lavoro in Sicurezza: per Costruire il Futuro”: è questo lo slogan che CGIL CISL e UIL nazionali hanno scelto quest’anno per la giornata del Primo Maggio. In seguito al protrarsi dell’emergenza COVID-19, sarà per la prima volta dalla Liberazione del Fascismo una giornata del Lavoro che non potrà viversi partecipando a manifestazioni pubbliche, ancora molto sentite nella nostra provincia.
“Ciò non toglie che proprio in virtù di quanto il Paese sta vivendo il lavoro è tema fondamentale che deve essere protagonista quotidianamente nel dibattito pubblico: abbiamo visto quanto è stato importante il lavoro per affrontare l’emergenza, per curare, assicurare l’approvvigionamento dei beni di prima necessità, per i trasporti, la sicurezza. Allo stesso modo il lavoro – sicuro, legale, rispettoso della dignità di ognuno – dovrà essere la leva fondamentale per la ripresa economica e sociale dell’Italia”, affermano i segretari generali di CGIL-CISL-UIL FOGGIA – Maurizio Carmeno, Carla Costantino e Gianni Ricci.
Al disagio sociale che già vivevano i nostri territori, “si sommano oggi gli effetti della crisi causata dalla pandemia, che più duramente farà sentire il suo portato in territori strutturalmente deboli come la Capitanata – ricordano Carmeno, Costantino e Ricci -. Se prima della diffusione del virus ci interrogavamo sulle soluzioni possibili per rilanciare gli investimenti e l’occupazione, a maggior ragione oggi tutti gli attori sociali e istituzionali devono rivendicare una forte attenzione da parte del Governo centrale, investimenti pubblici su infrastrutture materiali e immateriali capaci di attrarre risorse private e creare nuove opportunità di lavoro. A maggior ragione se prima della pandemia ponevamo con forza il tema della lotta alla criminalità organizzata, oggi gli sforzi vanno centuplicati per evitare che chi perde il lavoro o non può accedere alle misure della legge “Cura Italia” possa prestare il fianco a nuove e letali infiltrazioni criminali”.
CGIL-CISL-UIL FOGGIA “sono oggi impegnate ai tavoli istituzionali affinché la cosiddetta fase 2 non esponga i lavoratori a rischi di contagio e che tutte le misure dei protocolli per la sicurezza siano applicati. È quanto chiediamo alla Prefettura attraverso l’attivazione delle Commissioni territoriali. In una realtà dove già forte è l’elusione di norme contrattuali e sulla sicurezza, fatta di un vasto tessuto di piccole e medie imprese, dovrà essere assicurato un adeguato servizio di controllo a garanzia della sicurezza di chi lavora e di tutto il territorio”. Allo stesso modo “serve dare risposte urgenti in termini di sostegno economico, a partire dalle 4.700 imprese che hanno fatto richiesta di cassa in deroga e che interessa oltre 16mila occupati, per indennizzi che toccano i 19,5 milioni di euro. Vanno accelerate le procedure di pagamento ancora troppo lente”.
Infine, CGIL-CISL-UIL FOGGIA chiedono alle istituzioni un maggior coinvolgimento rispetto ai piani sanitari di contenimento del virus e all’organizzazione della fase di post acuzie. “Il contagio non è superato del tutto, nessuno deve avere fretta in tal senso, e leggiamo ancora di troppi sanitari che contraggono il Covid-19. A proposito di lavoro sicuro quella sanitaria è la prima linea e quella che più di tutte va difesa se vogliamo superare questa pandemia e uscire dall’emergenza pensando a programmi di rilancio economico e produttivo della Capitanata. A tutti i lavoratori che anche durante il lockdown non hanno smesso di prestare la propria opera perché occupati in settori essenziali va il nostro grazie a nome di tutti i cittadini. E a tutti, a chi ha un impiego e chi un impiego lo cerca, l’augurio di un Buon Primo Maggio, che seppur di distanziamento sociale possa più che mai avvicinarci idealmente per la difesa del fondamento della nostra Repubblica: il lavoro”.