Giovedì 26 Dicembre 2024

Tasso: “Per piccole imprese servono soldi veri e subito”

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“Sono sempre più numerosi piccoli imprenditori che hanno difficoltà di accesso agli ormai famosi 25 mila euro perché, oltre ad una quantità di adempimenti modulistici, spesso si sentono rispondere che con quei soldi debbono innanzitutto ripianare la propria, eventuale, situazione debitoria”. Comincia così l’accorata denuncia dell’On. Antonio Tasso in sede di dichiarazione di voto sul “Cura Italia” del 24 aprile scorso.

“Questi istituti bancari utilizzano la garanzia dello Stato non per aiutare questi imprenditori in una fase tragica, ma per proteggere le proprie posizioni. Il che sarebbe anche concepibile
in tempo di “pace”, ma non in tempo di grave emergenza. Se un imprenditore va in banca e chiede di poter usufruire di questo prestito, evidentemente lo fa perché, essendo in forte
difficoltà a causa dell’imposizione di una chiusura che ha bloccato tutta la sua operatività – quindi la possibilità di produrre sostentamento per sé, per la sua famiglia e per poter pagare
le tasse – con questa somma vorrebbe tentare di rilanciare la propria attività e salvare quell’economia che, poca o tanta, riusciva a produrre e non certo per ripianare il suo debito con la banca e, comunque, non in questa fase” aggiunge il capogruppo del MAIE. Secondo Tasso:”Un’altra questione da valutare seriamente è l’esclusione dalla garanzia per quelle aziende che hanno una posizione “in sofferenza” verso una banca. Se questi piccoli imprenditori non verranno aiutati per loro ci sono solo due possibilità: FALLIMENTO o USURA. La negazione di questi finanziamenti, garantiti al 100% dallo Stato, andrebbe contro la legge antiusura n. 108/96 riservata proprio a coloro che hanno difficoltà bancarie”.

A domanda, il parlamentare sipontino risponde che, nell’azione di sostegno ai piccoli imprenditori, andrebbe superato lo ‘step’ delle banche, perché il rischio è che alla burocrazia statale si aggiunga quella degli istituti di credito. Lo Stato ha i mezzi per intervenire direttamente presso il contribuente e, in questi casi, la tempestività di tali interventi è un
elemento fondamentale affinché risultino utili. “Un altro elemento di riflessione è l’esclusione di alcuni codici ATECO dal finanziamento garantito al 100% e la, conseguente, proposta per il loro inserimento nel prossimo decreto” conclude il deputato.

Intervento On.Tasso:
https://www.facebook.com/AntonioTassoDeputato/videos/279711643036403/

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Comunicati · News

Commenti

  • CE LO VADA A DIRE ANCHE AL SIGNOR BORDO VISTO CHE HA LO STIPENDIO FISSO .A LUI NON INTERESSA QUESTO SE LA GENTE NON PUO’ MANGIARE O LAVORA . IN FRANCIA GIA’ SI PUO’ ANDARE DA UN COMUNE ALL’ALTRO NON E’ IMPORTATO A LORO IL COMITATO SCIENTIFICO .BORDO PERCHE’ NON DICI A CONTE DI BLOCCARE LE BOLLETTE? PERCHE’ NON DICI A CONTE DI BLOCCARE GLI AFFITTI? ED IL PRESTITO CHE HA FATTO IL GOVERNO DOVE STA’? POI APRIRE LE REGIONI MENO CONTAGIATE .TUTTE LE ATTIVITA’ SI POSSONO APRIRE CON LE DOVUTE DISTANTE- SICUREZZA -GUANTI- CON APPUNTAMENTO IN TUTTE LE REGIONI A CONTE CIO NON INTERESSA .

    anonimo 28/04/2020 12:09 Rispondi

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