Giovedì 21 Novembre 2024

25 aprile Festa della Liberazione nell’era del Covid-19

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25 aprile 1945- 25 aprile 2020. Due date che gli italiani non dimenticheranno facilmente. La prima ci ricorda la liberazione dell’Italia dalla barbarie dell’ultimo conflitto mondiale ad opera dei nazi-fascisti, durata sei lunghi anni, I° settembre 1939 – 8 settembre 1945, durante i quali morte e distruzione si è abbattuta sul suolo nazionale provocando 443mila morti di cui 330mila militari e 130 mila civili. Il secondo, contro un nemico invisibile, un visus “battezzato” Coronavirus o covid-19 che possiede un’arma talmente letale che dall’inizio dell’anno sta falciando popolazioni, dell’intero pianeta, sperando che gli scienziati e gli infaticabili, meravigliosi operatori sanitari riescano a debellarlo presto. Una lotta impari che, solo se saremo uniti nella lotta riusciremo a liberarcene, come per  i tedeschi . Due tragici eventi uguali, pur se diametralmente diversi, ma con un unico comune denominatore, la distruzione degli abitanti del nostro pianeta. La guerra, quale strumento di offesa, che violenta la sovranità e l’autodeterminazione, dei popoli per la conquista e l’indebito accaparramento di territori a fini speculativi e di arricchimento, “il fine giustifica i mezzi” di macchiavellica memoria, a spese dei più deboli, pur consapevoli di essere portatori di morte sia di uomini che della natura, Lo sconvolgimento dell’ecosistema, il surriscaldamento globale, l’effetto serra, lo scioglimento dei ghiacciai, l’abbattimento di milioni di ettari di foreste, sono e saranno gli effetti che continueranno ad alimentare il nemico invisibile, il virus se  l’egoismo dell’uomo non  deciderà di porvi fine. Sempre  per sete di conquista, che scoppia la Seconda Guerra Mondiale, questa volta ad opera della Germania. Il I° settembre 1939 Hitler ordina alle sue  truppe di invadere la Polonia e, agli alleati russi, l’Estonia, la Lettonia, la Lituania e la Polonia orientale. A contrastarli, la Francia e la Gran Bretagna. Il Giappone, pur non avendo dichiarato guerra distrugge la base americana di Pearl Harbor, nelle Hawai.  Il 10 luglio 1943 gli anglo-americani liberano l’Italia meridionale. I tedeschi, prima alleati con Mussolini occupano militarmente l’Italia. Nel frattempo il Duce fonda la Repubblica di Salò con milizie repubblichine. Il 25 aprile del 1945, l’insurrezione nazionale. Il CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) coordina i gruppi della Resistenza che liberano l’Italia dall’oppressore. Lo stesso giorno Mussolini tenta la fuga aiutato dai tedeschi, ma viene catturato dai partigiani. Tre giorni dopo, a un chilometro da Dongo viene catturato dagli uomini della 52a Brigata Garibaldi e giustiziato. Anche Manfredonia, pur lontana dagli scenari di guerra ha contribuito a rendere libera l’Italia dal giogo straniero, immolando sull’altre della Patria molti dei suoi figli migliori. Da non dimenticare i gesti eroici compiuti dal nostro indimenticabile Mons Andrea Cesarano, arcivescovo di Manfredonia per lo straordinario contributo offerto alla nostra città, durante l’occupazione militare tedesca e fino all’arrivo delle truppe alleate (8 settembre.- 1° ottobre 1943). Tanti sono stati gli episodi che hanno messo in ginocchio la città e i manfredoniani. Minacce di morte, saccheggi, uccisioni bombardamenti. E l’instancabile opera mediatrice del nostro vescovo per evitare rappresaglie, garantire la incolumità delle persone, l’integrità dei luoghi, anche religiosi. Mons. Cesarano veniva chiamato ovunque ci fosse stato bisogno di lui. Subito accorreva per portare la sua parola di pace, attraverso incredibili gesti di umanità, ponendosi addirittura davanti la mitragliatrice per difendere la folla, evitando una sicura strage. Gesti che soltanto un guerriero come Lui poteva compiere. Queste le motivazioni del conferimento della Medaglia d’Argento al Valor Civile.

Matteo di Sabato

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