Autorità civili e religiose, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma e delle Organizzazioni Sindacali, cittadini tutti di Manfredonia, il 25 Aprile rappresenta sempre un momento di forte carica emotiva per il nostro Paese, anche e soprattutto in momenti come questo che stiamo vivendo, perchè gli Italiani ricordano sempre con passione e sofferenza i momenti più tragici della nostra storia con grande partecipazione, proprio per questa caratteristica e principale qualità del nostro carattere, l’umanità, la capacità di essere vicini all’altro, anche In momenti come in questo.
Siamo unanimemente riconosciuti essere capaci di gesta di coraggio accompagnati da una non comune generosità nel manifestare calore umano.
E le prove non mancano anche in questi difficili giorni che stiamo vivendo, in cui la collettività Sipontina si caratterizza, oltre che per questo aspetto, anche per la naturale disposizione all’accoglienza. Accoglienza volta a comprendere, a manifestare sensiblità verso i sentimenti umani che più gravemente segnano la storia di ogni individuo, quali la solitudine ed il senso di sconforto per chi proviene da altre zone del nostro pianeta.
Capacità, dunque, di aprirsi senza annullarsi.
E oggi facciamo appello proprio a questa capacità di aprirsi dei cittadini di Manfredonia, ed alla loro vocazione naturale all’accoglienza, per invitarli a far leva in senso ancora più elevato a queste loro qualità, in senso più ideale, per volgere lo sguardo alla nostra storia senza escludere nessuna componente, nessuna interpretazione, nessuna logica. Un invito a volgersi al passato ricordando, con serena disposizione d’animo, tutti coloro che quel lontano 25 aprile lo avevano preparato, sognato ed agognato in ogni luogo e Comune d’Italia e che insieme ne patirono le sofferenze.
Con pace interiore e rispetto dobbiamo ricordare chi visse tragicamente la lotta per la liberazione, perchè tutta l’Italia, allora frantumata territorialmente, affrontò il grande dolore che avvolse intimamente le coscienze di tutti, perchè tutti gli Italiani ne furono coinvolti e travolti.
L’unità di sentimenti, l’unità identitaria di certo faceva forza su condivisioni molto profonde ed ispirò tutti gli italiani che sognavano e credevano in un’Italia libera.
È bene ricordare che l’Italia ha vissuto con drammaticità la sua storia verso l’unità già dal Risorgimento e che sempre l’ha perseguita con costanza e determinazione affrontando tutte le avversità, comprese le due guerre mondiali, e credendo in ogni momento in un Paese con la sua identità, elemento fondante di un popolo unito.
Siamo chiamati tutti in questa ricorrenza ad impegnarci a superare tutti i personalismi e sterili divisioni poichè il 25 aprile, con la cessazione della guerra e la conquista della libertà, costituisce un ideale e straordinario ponte tra l’anno 1861, data della Costituzione del Regno d’Italia, ed il 2 giugno del 1946, data della proclamazione della Repubblica Italiana, cui seguirà, il 1 gennaio del 1948, l’entrata in vigore dell’attuale Costituzione repubblicana.
Pertanto il 25 aprile ci chiede, come rispetto del sacrificio compiuto dai nostri padri per la libertà delle nostre generazioni, un costante sforzo di accoglienza di sentimenti e di onestà affinchè possa esserne riaffermato lo straordinario valore attuale per tutti i cittadini e, soprattutto, per i più giovani che attendono da noi una risposta storica autentica, a testimonianza di quegli ideali di democrazia e libertà anche nella ricerca di verità obiettive nel passato e di radici comuni. Un patrimonio ideale lasciatoci in eredità, che non deve essere condannato a soffrire di divisioni e lacerazioni ma che auspichiamo sia fortemente custodito come base della nostra Repubblica ed esempio di civiltà, libertà e democrazia.
L’augurio che rivolgiamo a tutti, e soprattutto ai giovani, è di imparare a credere ed a tutelare questi valori con l’invito ad impegnarsi su di esisi per costruire ulteriori percorsi di pace e di fratellanza, riconoscendo lo spirito di unità che ci lega come italiani ed il coraggio nell’affermarlo.
Un grazie infine va a tutti coloro che oggi, con la loro presenza ideale, ci invitano a ricordare che tali sforzi e tali tragici perdite furono per gli alti ideali di unità in nome di quel superiore sentimento di comune identità che spinse tanti a sacrificare la vita, riconoscendo insieme la generosità dei loro gesti e quel grande spirito di libertà che li animò profondamente.
Buona festa della liberazione.
La Commissione Straordinaria
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