Cittadinanzattiva e Tribunale per i Diritti del Malato
chiedono all’Asl di Foggia chiarimenti sulla situazione epidemiologica di Manfredonia
A Manfredonia quali sono i dati reali dei contagi? Siamo ancora una volta e nostro malgrado costretti a tornare sul tema e a difendere una comunità da un pericolo ogni giorno sempre più concreto. Come Cittadinanzattiva e Tribunale dei Diritti del Malato (TDM), abbiamo già lamentato il palese occultamento dei numeri e, ciononostante, qualcuno sta ritenendo opportuno continuare in questa direzione. Errare è umano, ma perseverare è diabolico.
Ci sembra ormai palese che gli organi preposti, in primis la ASL, stiano mettendo in atto una condotta sconcertante e aberrante, deplorevole per molti motivi, nel continuare a non informare la popolazione di Manfredonia. Non vogliamo arrivare a pensare che sia fatto di proposito, sebbene il trattamento subìto in questi anni sul piano sanitario e della tutela della salute sipontina induca a pensare proprio ad una precisa volontà, quantomeno di disinteresse.
Da giorni assistiamo all’altalena delle cifre che, inspiegabilmente, variano nel giro di ventiquattro ore.
Da giorni assistiamo ad una comunicazione dei dati a singhiozzo (ad oggi le ultime cifre disponibili risalgono al 16 aprile).
Da giorni assistiamo ad un costante aumento dei casi di positività (sempre quelli che è dato sapere) ma senza la minima spiegazione sulla cosiddetta ‘catena del contagio’.
È uno stillicidio.
Non ci interessa sapere, ovviamente, chi siano i contagiati, ma come si sono contagiati, questa sì è informazione importante. Ci sono focolai nella città di Manfredonia che giustifichino l’aumento dei casi? Pensiamo di no, ma possiamo avere degli organi preposti una conferma chiara e decisa, poiché, come riporta la stampa, il numero dei contagiati è cresciuto di n. 6 unità in soli 3 giorni (dall’11 al 14 aprile)?Quali sono i dati reali e, soprattutto, perché i cittadini non devono conoscerli? Ai nostri occhi la risposta è ovvia, di sicuro non occorre il parere di un esperto per giungere a tale conclusione.
Nel precedente comunicato, come Cittadinanzattiva e Tribunale per i Diritti del Malato abbiamo lanciato un appello alla Commissione Straordinaria del Comune di Manfredonia, affinché potesse tutelare e fornire informazioni esatte e veritiere ai cittadini.
Ma ormai è chiaro che tutti in città subiscono questa situazione di assoluta incertezza numerica, causata da una catena informativa che ad un certo punto si inceppa. La Regione Puglia si occupa di redigere il bollettino epidemiologico giornaliero, sulla base dei dati provenienti dalle singole province. Per quanto riguarda la provincia di Foggia, gli Ospedali Covid-19 sono due: il Policlinico Ospedali Riuniti di Foggia e l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (subentrato dopo la comunicazione della rete Covid regionale). I nosocomi comunicano i dati direttamente all’Asl. Pertanto il dottor Vitangelo Dattoli, Direttore Generale OO.RR. e Responsabile del Coordinamento ospedaliero provinciale per l’emergenza Covid-19, li acquisisce e li invia poi in Prefettura, che trasmette ai C.O.C. dei singoli Comuni, per la diffusione informativa tramite i canali istituzionali.
Ora, se la procedura è questa, chi impedisce che i dati siano divulgati? Gli Ospedali? Il Direttore Generale dell’Asl, dottor Vito Piazzolla? Il Coordinatore Ospedaliero Provinciale Covid, dottor Dattoli? Non possiamo credere che sia ‘colpa’ della Prefettura o della Regione, poiché a quel punto davvero saremmo in un paradosso.
Pertanto l’Asl faccia una buona volta chiarezza: perché i dati di Manfredonia non sono comunicati? Perché da giorni ormai non vengono aggiornati? Come è la reale situazione? Si vogliono evitare allarmismi?
A nome di tutta la comunità di Manfredonia vogliamo delle risposte, perché la situazione è già allarmante: non fornire i dati sui contagi può comportare che la popolazione possa travisare e interpretare male la realtà, sottostimando il pericolo. Questo si deduce vedendo che ci sono frequenti assembramenti, che le persone non indossano alcun dispositivo di protezione individuale, leggendo le continue banalizzazioni che vengono scritte e dette: da “è solo una montatura” a “i casi sono pochi, non c’è pericolo”.
Con il Covid e il Coronavirus, invece, non si scherza affatto e lo dice tutta la comunità scientifica. Ma i cittadini devono essere messi, dall’Autorità Sanitaria, nella condizione di avere consapevolezza del pericolo. Non abbiamo bisogno di rassicurazioni, abbiamo bisogno di avere piena contezza del problema.
Questo vale per tutti, ma ci sia consentito dire che vale doppiamente per la popolazione di Manfredonia, già penalizzata dall’assenza di un Ospedale che negli ultimi anni è stato depotenziato e reso, di fatto, inutilizzabile, per la maggior parte delle patologie.
Questa è un’occasione più unica che rara per l’Autorità Sanitaria di competenza: lanciare un segnale forte e chiaro di attenzione nei confronti di Manfredonia, nei confronti di una popolazione già fin troppo punita sul piano sanitario e, perché no, nei confronti del San Camillo che attende ormai da troppo tempo le dotazioni minime, in termini di personale e di strumentazione, per la sua rinascita come Ospedale.
Ai cittadini va data la possibilità non di ammalarsi, ma di potersi curare. E questo, da parte delle autorità sanitarie, è un dovere, è una responsabilità.
Cittadinanzattiva
Avv. Eleonora Pellico |
Tribunale per i Diritti del Malato
Avv. Pasquale Pietro Aulisa |
Il non comunicarci la vera situazione porterà solo che danni hai cittadini di Manfredonia! Non ho l’autorizzazione senò sarei andato di persona fin dove hanno questi dati e avrei presi! Cosi possono fare chi ha una certa carica istituzionale! Le lo fanno i cittadini li arrestano e li multano! Quindi chi può si mettesse in macchina e andate dove doveteandare e prendete sto benedetti dati!