Aumentano i controlli e fioccano le contravvenzioni a Foggia per chi non rispetta le norme sulla diffusione dei contagi dal virus COVID-19. Impegnati diversi equipaggi della Squadra Volanti e del Reparto Prevenzione Crimine.
In nottata, intorno alle ore 01,20, uno straniero di nazionalità rumena è stato controllato appiedato in Piazza Vittorio Veneto, innanzi alla Stazione Ferroviaria, sorpreso a girovagare senza alcuna plausibile giustificazione.
Nel corso della mattinata, in Piazza Giordano, è stato controllato un gruppo di giovani appiedati, alcuni dei quali alla vista dei Poliziotti sono fuggiti a gambe levate. Tra quelli raggiunti e fermati vi era un ventiduenne che, oltre a non sapere giustificare la sua presenza fuori casa, è stato trovato in possesso di una piccola quantità di hashish.
Nel corso della stessa mattinata, sulla Strada Statale 16, è stata controllata un’autovettura condotta da un cittadino extracomunitario il quale occultava nell’abitacolo un’ascia che veniva sequestrata. L’uomo è stato denunziato per porto abusivo di arma.
In un altro controllo stradale, in Corso del Mezzogiorno, è stata fermata un’autovettura all’interno della quale viaggiavano due giovani ventenni il cui conducente era privo di patente di guida. Il ragazzo è stato denunziato ed il veicolo è stato sequestrato in quanto non revisionato né munito di polizza assicurativa.
Sul viale degli Aviatori, nel primo pomeriggio, i Poliziotti hanno fermato un’autovettura con a bordo due ragazzi, di 20 e 30 anni, i quali riferivano che stavano girovagando per provare l’automobile in quanto uno dei due era intenzionata ad acquistarla.
Nel tardo pomeriggio, è stato controllato un giovane di 25 anni il quale ha riferito di essere uscito dalla propria abitazione per accompagnare un suo amico che voleva acquistare un cuscino per il cane.
Infine, in via Gramsci, a due passi dalla Questura, intorno alle ore 20,30, gli Agenti fermano un’autovettura con alla guida un napoletano di 37 anni il quale ha tentato di giustificare la sua presenza in città adducendo motivi di lavoro che, tuttavia, non sono risultati veritieri. Dopo essere stato contravvenzionato l’uomo ha commentato amaramente dicendo: “ho sbagliato strada”.