“Non è possibile che si faccia melina e non si centri la porta: bisogna effettuare i tamponi a tutti gli operatori sanitari e velocizzare i tempi di attesa per gli esiti. Non è accettabile, infatti, che al Policlinico di Bari gli esiti arrivino in poche ore, in provincia di Foggia mediamente dopo 36 e a Brindisi dopo addirittura 4-5 giorni. Ciò vanifica l’efficacia e la funzione preventiva del test, anche e soprattutto negli operatori sanitari che lo Stato ha l’obbligo di tutelare il più possibile, dotandoli di adeguati dispositivi di protezione individuale.
Gli stessi dispositivi andrebbero garantiti anche ai medici di base: sono numerosissimi i contagi anche tra loro. Giova ricordare che l’Italia ha il doppio di medici e infermieri contagiati dal virus rispetto alla Cina e questo dato conferma l’inadeguatezza della risposta da parte degli organi deputati a farlo. Una lacuna che va colmata subito, senza perdere tempo, ed è per questo che non comprendiamo l’atteggiamento della Regione Puglia: con tesi contraddittorie e poca chiarezza, si tergiversa senza fare il tampone a chi è in prima linea nella lotta alla pandemia.
Non basta: oltre a non fare i tamponi a tutti gli operatori, la Regione sminuisce l’importanza e l’utilità del controllo degli anticorpi: un test veloce che permette, insieme al tampone, di capire se la persona sia infetta o meno. Monitorare il contagio tra medici, infermieri e operatori tutti del settore significa creare condizioni di sicurezza per loro, che sono in trincea con grande amore per gli altri, ma pure per i pazienti che hanno diritto di recarsi in ospedale con serenità per accedere alle cure anche per altre patologie (che, purtroppo, non sono andate in vacanza). Chiediamo, assieme al commissario regionale di Forza Italia, l’on Mauro D’Attis, al sen Dario Damiani e al capogruppo Nino Marmo, un immediato cambio di passo da parte della Regione”.
Giustissimo quanto sostiene il vicepresidente della regione Gatta.