Giovedì 21 Novembre 2024

Covid-19

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Se solo alzassimo gli occhi al cielo, ci renderemmo conto di cosa siamo rispetto all’universo. La più grande minaccia per il dominio dell’uomo sul pianeta è un virus, la più grande minaccia per la sopravvivenza del pianeta è l’uomo. Questa pandemia porterà inevitabilmente degli effetti, sull’economia mondiale, sul nostro modo di rapportarci al creato, sulle nostre abitudini. Oggi viviamo nell’ottica di una difesa contro un male che sta flagellando il mondo ma allo stesso tempo, molte menti chiuse in casa hanno lo spazio e il tempo per riflettere e iniziare ad elaborare come si potrà ricominciare nel periodo post-pandemia. La storia ci tramanda le esperienze dei nostri nonni degli ultimi due conflitti bellici. Il primo (1915-1918), moltissime vite umane spezzate (600.000), gravi danni materiali, la lira svalutata ed il costo della vita aumentato in modo vertiginoso. L’industria bellica doveva essere convertita a produzioni adeguate ai tempi di pace e gli uomini di rientro dal fronte affamati di lavoro. Erano diverse anche le abitudini della gente che viveva con poco e con poco saziava i bisogni primari e secondari. Il sistema politico mostrò segni di fragilità. L’inadeguatezza della vecchia classe dirigenziale fa emergere un movimento politico di stampo cattolico guidato da Don Luigi Sturzo al quale poi si contrapporrà, negli anni, l’ala di estrema sinistra e quella di estrema destra: il Fascismo che ci condurrà verso il secondo conflitto mondiale. Il secondo dopoguerra non sarà meno doloroso: ricostruzione, riconversione e un’identità di Paese da ricostruire. Viviamo nel paese più bello del mondo, l’Italia, ma oggi lo possiamo guardare solo dalla finestra. Saremo più responsabili? Avremo maggiore rispetto dell’ambiente? Viviamo un periodo buio, dove l’unica certezza è l’incertezza di quando passeranno queste scosse di terremoto pandemico. Il domani troppo spesso dato per scontato, nella nostra vecchia vita, ci vedeva gestire con superficialità rapporti ed azioni senza pensare al domani. Manfredonia ce la farà a rialzarsi. Ce la faremo, perché il tempo del dolore genera solidarietà e la sensibilità l’uno verso l’altro. Lo stiamo vedendo con i tanti gesti di sostegno verso le fasce deboli, e con il grande senso civico e di responsabilità tenuto in questi giorni particolarmente difficili dalla nostra città. I dati nazionali ci confermano che il rigore nel rispetto delle regole è la strada giusta per uscire prima possibile da questa emergenza, ora serve perseverare nel rigore. Se oggi la situazione di Manfredonia non desta particolare preoccupazione, ciò è dovuto anche alla condotta esemplare dei Manfredoniani. Non ci vengono forniti dati ufficiali sulle persone contagiate, ma solo di quelli posti in isolamento domiciliare a cura dell’ASL e dalla stessa monitorati, vigilati e sorvegliati. Le informazioni mancano a tutti i comuni della Puglia. Manfredonia conta poche decine di casi sospetti e per diversi di essi la quarantena sta per finire. Non ci resta che continuare serenamente a rimanere nelle nostre case e ad uscire solo per primarie necessità. La Commissione Straordinaria che oggi governa la nostra città è presente e sta facendo tutto ciò che è necessario per tutelarci e garantire i servizi essenziali affinché nessuno rimanga indietro. E’ il momento di tutelarci, è il momento di riflettere su come potremo migliorare la nostra esistenza dopo, quando tutto sarà passato e potremo tornare a riprenderci le nostre libertà coltivando i nostri spazi e quelli della terra che ci ospita.

Raffaello di Sabato

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