Il Segretario Territoriale Lepore: “Dal 26 aprile saranno pagate le pensioni esclusivamente in ordine alfabetico. Evitate quindi assembramenti. I dipendenti delle Poste sono tra i lavoratori più a rischio contagio”
Si preannuncia una settimana calda per le Poste Italiane. Infatti la decisioni del governo di anticipare
l’erogazione delle pensioni al 26 marzo ha messo in allerta lavoratori e sindacato. Da qui la voce della Slp Cisl
Poste: “Se da un lato l’anticipo del pagamento da la possibilità di scaglionare meglio il flusso, dall’altra parte
siamo preoccupati per gli assembramenti che potrebbero crearsi – sottolinea Antonio Lepore, Segretario
Territoriale dei postali di Foggia – Precisiamo che l’erogazione avverrà esclusivamente in ordine alfabetico e i
pensionati pertanto devono attenersi scrupolosamente al calendario diffuso. Non bisogna andare negli Uffici
inutilmente e chi è in possesso di carte deve usare gli erogatori automatici. Anche per questo abbiamo chiesto
che dinanzi agli uffici ci sia la vigilanza a presidio e sicurezza di tutti”.
Per le Poste è stata una settimana nerissima con la scomparsa di due dipendenti contagiati nella
bergamasca: “La morte che ha colpito i due colleghi ci ha segnato profondamente – continua Lepore – Questa
tragedia deve far capire ai cittadini che le Poste non devono esser un luogo di evasione, ma solo una necessità
indifferibile. Eppure abbiamo notato da una media nazionale che su circa 550mila operazioni giornaliere, solo
300mila erano pagamenti con scadenza. Si continua a venire per qualsiasi operazione. che potrebbe essere
invece posticipata”.
Il Sindacato maggioritario in Poste quindi lancia l’allarme: “I lavoratori postali sono tra i più a rischio
contagio – dice Lepore – Dopo le nostre sollecitazioni, apprezziamo il primo passo aziendale di chiudere o
razionalizzare diversi uffici postali, ma ancora non basta. Molti uffici sono ancora in attesa della sanificazioni,
i DPI non vengono assicurati quotidianamente, i lavoratori si stanno auto organizzando portando da casa e a
loro spese gel e mascherine. Capiamo la difficoltà nel reperire questi strumenti, ma la responsabilità d’impresa
non può ricadere sui lavoratori”.
Infine, l’invito alla politica e alle istituzioni: “Chiediamo ai sindaci di informare e sensibilizzare le
comunità che, oltre a non correre e stare in strada, anche in Posta non si deve andare se non è necessario. Una
contagio in ufficio produrrebbe un effetto a catena incontrollabile”.
E c’era bisogno del corona virus per organizzarsi un po’???