L’attuale emergenza sanitaria, causata dalla diffusione del Coronavirus, ci ha catapultati in una situazione totalmente nuova.
Qui da noi, a Manfredonia, ha riportato però alla luce anche problemi vecchi e mai risolti (forse mai affrontati seriamente…).
Siamo stati incerti sulla opportunità di scrivere questa lettera a quanti hanno la responsabilità di tutelare la salute pubblica. Ci siamo convinti che non potevamo tacere.
Se nulla si può sulle scelte passate e il futuro appare incerto e complesso, è necessario fare delle scelte oggi per tutelare quel diritto alla salute tante e troppe volte negato a questa Comunità.
Coordinamento cittadino Salute&Ambiente Manfredonia
“COORDINAMENTO AMBIENTE E SALUTE” MANFREDONIA
A S.E. Vittorio Piscitelli Commissario prefettizio
Comune di Manfredonia
p.c. dott. Pierpaolo Ciavarella
Dirigente Presidio Ospedaliero
“San Camillo” Manfredonia dott Michele Ciavarella
Dirigente Distretto Socio-Sanitario n. 54 Manfredonia
Come Coordinamento Salute e Ambiente vogliamo esprimere la nostra viva preoccupazione per la situazione attuale. In questi giorni stiamo vivendo un’emergenza mai vista e manca un’informazione puntuale sui numeri degli ammalati, sui mezzi a disposizione e purtroppo già dei morti. Sentiamo forte la mancanza di una direzione istituzionale che informa sulla situazione reale e diffonde i dati. In questa difficile prova collettiva infatti -siamo convinti- solo la conoscenza e la consapevolezza possono essere guida dei comportamenti ed infondere la fiducia necessaria per affrontarla con più serenità.
A Lei è affidato il monitoraggio della nostra comunità. Ci permettiamo di suggerirLe che, secondo noi, sarebbe necessario fosse affiancato da un team di esperti, quali : 1) il direttore sanitario del Presidio Ospedaliero “San Camillo”; 2) il Dirigente del DSS n.54 dell’ASL-Fg; 3) Le Forze dell’Ordine. Con il suo team potrebbe infatti realizzare incontri programmati e costanti per il monitoraggio della situazione sanitaria complessiva in tempo reale.
Girano sui social notizie allarmanti che non possiamo controllare e che, perciò, ingrandiscono le nostre paure. Come Coordinamento cittadino Salute e Ambiente chiediamo che sia tenuto bene a mente che Manfredonia non è una città qualsiasi, ma è una città ferita, provata.
E’ utile al riguardo precisare come la scelta fatta dalla Regione Puglia di declassare nel 2011 il Presidio Ospedaliero “San Camillo di Manfredonia da ospedale intermedio a semplice ospedale di base sia stata una scelta sbagliata. Per motivi economicistici e contro la volontà dei cittadini, del Comune di Manfredonia e di quelli circostanti, è stata realizzata una forte riduzione dei posti letto e dei servizi ospedalieri, nonostante Manfredonia, essendo un SIN, avesse bisogno di un Presidio sanitario, un osservatorio epidemiologico per monitorare le conseguenze disastrose del gravissimo incidente del 1976.Negli anni si è verificato invece solo il progressivo depauperamento del nostro ospedale. La “Ricerca Partecipata” sullo stato di salute della popolazione, realizzata dal 2015 al 2017, ha dimostrato scientificamente: (a) come nella popolazione di Manfredonia sia notevole l’incidenza delle malattie polmonari; che la mortalità per tumore polmonare è in eccesso rispetto alla media regionale e provinciale con 14 decessi in più . (b)che le malattie cardio-vascolari (MCV) hanno registrato un incremento importante nella popolazione dopo lo stress dell’inquinamento e il danno arrecato all’ economia locale. (c) Da non dimenticare la percentuale del 37% in più della media regionale delle malformazioni congenite (Studio SENTIERI, 2015). (d) Infine è da mettere nel
conto anche il disagio psichico secondario, purtroppo non valutato, conseguente il disastro ambientale nella popolazione.
Oggi, davanti allo spettro del virus che colpisce l’apparato polmonare, si può intendere come si moltiplichino le paure di una nuova catastrofe per la nostra Città. Come dimostra infatti la letteratura scientifica nel campo, in una Comunità la cui storia è segnata da incidenti gravi, aumenta notevolmente LA PERCEZIONE DEL RISCHIO.
A partire da questo quadro si può capire la preoccupazione con la quale registriamo situazioni e dati che quotidianamente vediamo scorrere sui televisori o emergono dall’ esperienza diretta spesso in forme incontrollate.
Oggi più che mai, tanto più alla luce dell’emergenza COVID 19, va ripresa e sostenuta ogni iniziativa e battaglia per il potenziamento dell’ospedale. Bisogna coniugare le esigenze urgenti di emergenza della salute con la prospettiva di servizi ospedalieri stabili e duraturi fondamentali per le esigenze della popolazione di Manfredonia e dei Comuni viciniori. Ci aspetta una battaglia e la dobbiamo fare insieme, TUTTI UNITI, senza divisioni ed opportunismi politici e/o ideologici. E’ necessaria la partecipazione della cittadinanza nelle forme possibili. Ossia dobbiamo stare tutti a casa, ma insieme dobbiamo confidare nel ruolo attivo ed esemplare delle Istituzioni. In particolare dell’Istituzione comunale più vicina e sensibile alle istanze e alle esigenze dei cittadini. In questo senso,rispetto all’attuale riorganizzazione emergenziale del sistema sanitario regionale, ci auguriamo il massimo impegno –da subito- per il potenziamento dei reparti già attrezzati dell’Ospedale dato che il territorio di Manfredonia ha un comprensorio molto esteso e molto popolato. Questa operazione, del resto, servirebbe anche a sgravare il carico di lavoro degli ospedali Covid 19 di riferimento e garantirebbe la continuità assistenziale per i servizi e le prestazioni che negli altri ospedali sono stati annullati per evitare il rischio di possibili contagi dei pazienti ricoverati. Non bisognerà escludere però, in ogni caso, di pensare già, incominciare ad attrezzarsi per predisporre, con tutte le garanzie di sicurezza, servizi, personale, mezzi idonei ad affrontare anche una possibile fase acuta del Covid 19 in caso di forte ed ulteriore aggravamento delle pandemia come sta accadendo in tutti gli ospedali del Nord.
Alla luce di questo quadro alcune richieste urgenti, indispensabili per poter affrontare questa emergenza:
- chiediamo la Istituzione di una testata istituzionale d’informazione puntuale e definitiva sui casi di contagio, quarantena ed isolamento, presenti nella nostra città. Con l’ausilio di questa mappa, qualunque cittadino potrà, in virtù del principio di autotutela, valutare il rischio e porsi in quarantena volontaria, onde evitare di contagiare parenti e amici, e contribuire così alla NON diffusione del contagio;
- Chiediamo la garanzia della protezione immediata di tutto il personale sanitario nonché degli operatori della logistica ( vergognoso l’episodio del 118!) perché abbiano tutti i mezzi possibili per poter svolgere il loro delicato lavoro. Ci sembra necessaria la somministrazione del tampone a tutto il personale ospedaliero, alla luce degli ultimi eventi che hanno visto negativamente protagonista il nostro Ospedale (un medico che ha infettato molti collaboratori e probabilmente pazienti).
- Il tracciamento, e l’obbligo di tampone per le persone tornate dal Nord e loro famigliari.
- La possibilità di poter avere a disposizione la somministrazione del test tampone per i casi sospetti da parte del personale del 118, dopo il triage-telefonico dei medici del Territorio (Medici di Famiglia e Pediatri di Libera Scelta) qui a Manfredonia.
- Vogliamo sapere con certezza quale sia il ruolo del nostro nosocomio e quali garanzie di assistenza possiamo avere. In tal senso chiediamo che Lei si attivi per darci la sicurezza che il Presidio Ospedaliero “San Camillo” (P.O.) sarà attrezzato debitamente oltre che per il primo soccorso, anche per un eventuale prima fase di ricovero per “i potenziali sospetti” in attesa di ricevere dopo le 36 ore del referto del test-tampone. Inoltre i P.O. deve essere dotato di mezzi idonei al trasferimento della persona contagiata presso gli Ospedali Riuniti di Foggia o la “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo. Suggeriamo che quanto prima venga fatta proposta di organizzazione dell’assistenza nella fase post-acuta dei pazienti dopo le dimissioni dai reparti di rianimazione.
Oggi più che mai la solidarietà e l’unità non devono essere parole astratte ma la luce dei nostri comportamenti. In tal senso sarebbe utile dare lo spazio dovuto agli operatori sanitari ed alla scienza medica. Manfredonia ha bisogno di parlare con una voce unica e questa deve essere la voce della Istituzione Comunale: la Commissione Prefettizia affiancata, come auspichiamo, dal team da noi suggerito.
Nel ringraziarLa per l’attenzione dedicata e in attesa fiduciosa di un riscontro, La salutiamo con cordialità
Manfredonia, 22/03/2020
Prof.ssa Rosa Porcu Rappresentante Legale
Coordinamento Salute e Ambiente
Cara Prof.ssa non si sapeva niente in tempi di pace, lo vuole sapere adesso che siamo in tempo di guerra?