Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella tarda serata di sabato 21 marzo, annuncia le nuove restrizioni, per affrontare l’emergenza legata al diffondersi dei contagi di coronavirus.
Aziende e negozi: aperti i supermercati (in tutta Italia)
Restano aperti «ipermercati, supermercati, discount alimentari, i minimercati e gli altri esercizi non specializzati di alimentari». Il presidente del Consiglio ha ribadito più volte questo punto, per chiedere ai cittadini di non correre ad accaparrarsi generi alimentari. Un passo in più rispetto a quanto avvenuto nelle ultime settimane: i supermercati, i discount e i minimarket potranno vendere anche prodotti di prima necessità non alimentari — «materiale di cancelleria, abbigliamento intimo, giocattoli, eccetera»: quelli che, in tutti i punti vendita, venivano fino ad ora «bloccati».
Pubblica utilità: aperte anche le farmacie (in tutta Italia)
In tutta Italia sono «consentite le attività che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità» in particolare la produzione, il trasporto e la commercializzazione e consegna anche a domicilio di farmaci, tecnologia sanitaria e dispositivi medico-chirurgici, nonché le attività che possono essere svolte in modalità domiciliare ovvero a distanza o telelavoro. Aperti anche banche e uffici postali.
I giochi d’azzardo: fermi lotto, slot, scommesse (in tutta Italia)
È stata decisa in tutta Italia la sospensione con effetto immediato del «gioco operato con dispositivi elettronici del tipo “slot machines” situati all’interno degli esercizi di rivendita», del Superenalotto, Superstar, Sivincetutto Superenalotto, Lotto tradizionale e Eurojackpot». La stessa disposizione riguarda «la modalità di raccolta online». Stop anche alle scommesse.
Giornali e tabacchi: si entra uno alla volta (in tutta Italia)*
In tutta Italia «restano aperte le edicole e i tabaccai e deve essere garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro».
In Lombardia è stato previsto «l’obbligo di limitare l’accesso all’interno dei locali ad un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone».
Limiti per lo sport all’aperto (in tutta Italia)*
In tutta Italia «sono vietati lo sport e le attività motorie svolte all’aperto, anche singolarmente, se non nei pressi delle proprie abitazioni».
In Lombardia «nel caso di uscita con l’animale di compagnia, la persona è obbligata a rimanere nelle immediate vicinanze della residenza o domicilio e comunque a distanza non superiore a 200 metri, con obbligo di documentazione agli organi di controllo del luogo di residenza o domicilio».
La multa per gli assembramenti (in Lombardia)
In Lombardia «sono vietati gli assembramenti di più di 2 persone nei luoghi pubblici». Deve «comunque essere garantita la distanza di sicurezza dalle altre persone. La polizia e altri organi di esecuzione autorizzati provvedono a far rispettare tale disposizione nello spazio pubblico. Ai contravventori sarà comminata un’ammenda amministrativa di euro 5.000».
Niente mercati scoperti (in Lombardia)
In Lombardia sono sospesi tutti i mercati settimanali scoperti cittadini, sia per il settore merceologico alimentare che non alimentare. Sono chiusi i distributori automatici cosiddetti «h24» che distribuiscono bevande e alimenti confezionati».
I vincoli per gli studi professionali (in Lombardia)
In Lombardia «sono chiuse le attività degli studi professionali», salvo — ed è un’eccezione rilevante — «quelle relative ai servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza». È stata anche decisa «la sospensione presso le rispettive sedi e uffici decentrati dell’attività delle amministrazioni pubbliche, nonché dei soggetti privati preposti all’esercizio di attività amministrative».
Cantieri fermi (in Lombardia)
In Lombardia è stato «disposto il fermo delle attività nei cantieri, previa concessione del termine per la messa in sicurezza, fatti salvi quelli relativi alla realizzazione e manutenzione di strutture sanitarie e di protezione civile, alla manutenzione della rete stradale, autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale, nonché quelli relativi alla realizzazione, manutenzione e funzionamento degli altri servizi essenziali o per motivi di urgenza».
72 ore per lasciare alberghi e residence (in Lombardia)
In Lombardia «sono chiuse tutte le strutture ricettive e sospesa l’accoglienza degli ospiti. Per gli ospiti già presenti nella struttura l’ospitalità non può protrarsi oltre le 72 ore successive all’entrata in vigore dell’ordinanza». Il provvedimento «si applica anche ai residence, agli alloggi agrituristici e alle locazioni brevi per finalità turistiche». Sono escluse «le strutture dedicate al pernottamento dei medici o all’isolamento di pazienti».
La temperatura prima di entrare al supermercato (in Lombardia)
In Lombardia «si raccomanda di provvedere alla rilevazione sistematica della temperatura corporea anche ai clienti presso i supermercati e le farmacie, oltre che ai dipendenti dei luoghi di lavoro, se aperti, e a tutti coloro che vengono intercettati dall’azione di verifica del rispetto dei divieti dalle Forze dell’Ordine e dalla Polizia Locale».