Nonostante i continui moniti di tutte le autorità, il costante e continuo rimpallo di video e foto sui social, finalizzati ad invitare i cittadini a restare in casa, i militari della Compagnia Carabinieri di San Severo e delle Stazioni CC dipendenti durante i controlli effettuati nelle strade cittadine si sono trovati di fronte a taluni soggetti che, incuranti delle regole imposte con il recente DPCM, continuavano a uscire e bivaccare nei centri cittadini senza alcun motivo valido. Sono 41 le persone deferite in stato di libertà fino ad oggi nel territorio dell’alto tavoliere per l’art. 650 del codice penale, per la maggior parte persone anziane e ragazzi che non hanno alcuna intenzione di modificare le abitudini quotidiane, incoscienti del pericolo che corrono e che fanno correre a tutta la cittadinanza. Nei prossimi giorni i controlli diverranno sempre più pressanti; il monito dei militari è sempre lo stesso: “RESTATE IN CASA”. Numerose le chiamate registrate al 112, sia per consigli sul come comportarsi che per un mero supporto morale, dato questo che conferma la fiducia nei confronti della Benemerita e il motto che la contraddistingue da secoli: “possiamo aiutarvi”. L’auspicio dei Carabinieri è comunque quello che i dati dei denunciati per inosservanza diminuiscano sempre più, invece di aumentare; ciò vorrà dire che la gente avrà compreso la criticità del momento.
E’ opportuno rimarcare cosa si rischia se si violano le regole imposte dal Governo, le quali richiamano al rispetto di uno dei più supremi valori, sia umani che costituzionali: la salute. Il rispetto delle misure imposte, infatti, appare anzitutto una questione etica, coinvolgendo la salvaguardia sia della propria persona che degli altri consociati, in considerazione del bene che potrebbe risultarne compromesso. Ma se la coscienza non basta entra in campo la legge con pene severissime: infatti all’imputazione genericamente richiamata dal DPCM (art. 650 c.p.), inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità se ne possono sommare ulteriori, ovvero:
- chi rende autocertificazioni fasulle o mendaci (falsa attestazione a un pubblico ufficiale);
- chi ha sintomi e non si mette in quarantena informando le autorità sanitarie (dalle lesioni personali ed in estreme situazioni comprovate anche l’omicidio doloso);
- chi nasconde di essere positivo e continua ad uscire (dalle lesioni personali fino all’ omicidio volontario, anche solo nella forma tentata).