Martedì 19 Novembre 2024

Casa Sollievo: “Siamo già nei fatti ospedale Covid. 40 i dipendenti rientrati dalla quarentena, 16 i positivi trattati a domicilio”

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100 i posti letti COVID, pronto soccorso area COVID con percorso diagnostico in area dedicata, 2 sale operatorie, 1 percorso materno-infantile

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L’evoluzione del contagio da COVID-19 nel territorio provinciale sta coinvolgendo nella fase di assistenza ai pazienti positivi al virus anche la Casa Sollievo della Sofferenzaa pur non essendo, la stessa, individuata nella rete degli ospedali COVID-19 di cui al “Piano Ospedaliero Coronavirus della Regione Puglia” presentata nei giorni scorsi dal presidente Michele Emiliano.

Al momento, infatti, risultano ricoverati in area protetta 26 pazienti positivi, oltre a 3 pazienti in terapia intensiva. Al di là, quindi, della mancata formale individuazione dell’Istituto, fin dalla presentazione del piano, fra gli appartenenti alla rete COVID-19, l’ospedale di San Pio ha risposto appieno alla richiesta di assistenza del territorio condividendo con il Policlinico Ospedali Riuniti di Foggia le azioni necessarie alla gestione dei pazienti.

A tal fine, da parte della Casa Sollievo della Sofferenza, in accordo con il policlinico foggiano, è stata fornita al Dipartimento Promozione della Salute della Regione Puglia, con specifica relazione procedurale e planimetrica, la seguente disponibilità:
– Pronto Soccorso area COVID con tenda per pre-triage e percorso COVID per la diagnostica strumentale in area dedicata
– n. 86 posti letto COVID (26 già occupati)
– n. 14 posti letto di Rianimazione (3 già occupati)
– n. 2 sale operatorie COVID
– n. 1 percorso COVID materno infantile

È ritenuta possibile l’estensione della dotazione di posti letto dedicati COVID-19.

Come accennato, al di là del coinvolgimento di fatto della Struttura fra gli Ospedali COVID-19 regionali, diventa necessario ed indispensabile che da parte della Regione Puglia venga riconosciuto formalmente di esser nella rete COVID-19 in quanto l’assenza di tale presupposto non permette di poter ricevere da parte delle aziende produttrici, farmaci sperimentali già in uso presso altri ospedali, approvvigionamenti speciali, dispositivi di protezione individuali ed altro monouso.

In ordine ai dipendenti in quarantena in quanto giudicati “contatti” dei pazienti risultati sintomatici e positivi, degli iniziali 76, circa 40 fra la giornata odierna e domani rientreranno regolarmente in servizio, mentre 16 dipendenti sono risultati positivi e sono trattati a domicilio, oltre 1 ricoverato.

A seguito della sintomaticità emersa in corso di ricovero in pazienti i cui test sono risultati poi positivi, in linea con l’azione preventiva dei giorni scorsi, sono stati prudenzialmente posti in quarantena, in quanto giudicati probabili “contatti”, 104 dipendenti delle diverse unità operative ospitanti i detti degenti. È stato ritenuto opportuno continuare con tale modalità di azione a tutela del personale pur non essendone previsto l’obbligo dai vigenti decreti governativi.

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