La Sanità non è una missione che ha bisogno di martiri. La sanità è uno strumento che deve garantire la salute. Chi vi lavora non è un eroe, un martire o un missionario: è un lavoratore che a competenze in quel settore e ha diritto ad ogni tutela perché non deve morire di lavoro. Deve poter tornare in famiglia senza paura di portare un’ecatombe virale in casa. (cit.)
La legge obbliga il datore di lavoro ad adottare nell’esercizio dell’impresa tutte le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro. (art. 2087 c.c.) Sono solo due dei concetti che girano tra gli operatori sanitari. Oggi siamo tutti impauriti da questa spaventosa pandemia che siamo chiamati ad affrontare. Gli operatori sanitari in questi giorni così drammatici vengono visti come eroi, eroi senza poteri straordinari, ma chiedono solamente di poter lavorare nel miglior modo possibile,
soprattutto di essere dotati di tutti i presidi necessari per la tutela della propria salute, uniche armi che oggi hanno per difendersi. Dietro ognuno di noi c’è un padre, una madre, un figlio, che quotidianamente lascia i propri cari per curare chi soffre mettendo a rischio la propria salute e quella dei propri cari. Ci sono già molti casi di sanitari in quarantena o positivi al test, vi chiediamo, di mettervi nei nostri panni, e fare tutto il possibile per evitare che altri si infettano. La paura, il nervosismo, l’incertezza non devono prendere il sopravvento, oggi più che mai, abbiamo bisogno di essere condotti in maniera ineccepibile, non possiamo permetterci scelte in solitaria, ma creare un lavoro di squadra. Abbiamo bisogno di un leader che conduca fuori da questo tunnel, identificando e comunicando a tutte le unità operative il percorso del paziente affetto da Covid-19 (stanze di degenza, percorsi, ascensore dedicato, tipo di trasporto protetto, stanza per emergenze di primo intervento, stanze di terapia intensiva, ecc.).
San Giovanni Rotondo, 16/03/2020
La Segretaria Aziendale NurSind
La Governatrice della Calabria e quello della Sicilia hanno chiesto al Governo l’invio dell’Esercito per assicurare l’ordine pubblico: giustamente, visto le vecchie reazioni del pubblico, in tempi normali, contro gli operatori del Servizio Sanitario, specie al Pronto Soccorso, chissà quale sarà la reazione quando si arriverà al picco dell’infezione! L’esercito deve difendere la loro Poltrona!!!
Rispetto al commento precedente vorrei precisare che il riferimento “datore di lavoro” è generico e non riferito a quello dell’articolo
Ben detto il personale sanitario tutto ha
bisogno che il datore di lavoro tuteli i dipendenti dotagli d tutte le dotazioni necessarie allo scopo di tutelare la propria salute e quella dei propri cari. NON SONO “CARNE DA CANNONE” come era solito dire durante i periodi di guerra. BISOGNA FINIRLA CON IL RICATTO OCCUPAZIONALE