Sarà deciso nelle prossime ore il piano di gestione sull’impiego dell’Ospedale di Manfredonia a sostegno dell’emergenza Covid-19. La dirigenza del sistema sanitario della Asl Foggia sta infatti valutando come gestire l’emergenza Covid-19 nel proprio territorio, cercando di farsi trovare pronta per affrontare eventuali ulteriori pesanti complicazioni della pandemia, cosa che nessuno si augura. L’ospedale San Camillo ha sempre sofferto di mala gestione riguardo al suo utilizzo, diventando ospedale di base con pochi reparti operativi, tra i quali: Cardiologia, Medicina e Chirurgia generale. Il reparto di ortopedia da qualche settimana non più operativo. La scelta da fare è: spostare a Manfredonia la terapia sub-intensiva per la gestione delle persone affette da covid-19, oppure cercare di usare il nosocomio sipontino per decongestionare gli Ospedali Riuniti di Foggia dagli ammalati non affetti dal virus, gestendo i casi infettivi negli ospedali del capoluogo? Al momento le trattative di gestione dell’emergenza sono in corso ed i nostri politici sipontini, come al solito, invece di fare quadrato, in questo momento di crisi, vanno ognuno nella propria direzione, chiaramente opposta l’una verso l’altra. La sanità è politica, lo sappiamo, e se l’ospedale di Manfredonia è nelle condizioni in cui versa, è anche grazie alla mancanza di una strategia politica comune orientata al potenziamento dell’ospedale di Manfredonia, fermo restando il piano di riordino sanitario. La confusione politica è spesso stata contagiata, anche dalle pressanti richieste e necessità personali di molti operatori sanitari, mercimonio di carriere ed elettorali perpetrato alle spalle del nostro ospedale che ci ha portato dove siamo e si continua su questa scia anche in tempi di emergenza. Tra i sanitari dell’Ospedale di Manfredonia si sono create due fazioni. Una vorrebbe rendersi disponibile alla gestione dei pazienti affetti da virus, per senso di responsabilità e per gestire gli eventuali manfredoniani affetti dal virus nella propria città. Ospedale, che a parer loro ha personale e spazi idonei per la cura nella sua fase non intensiva. L’altra fazione sconsiglia vivamente l’implementazione di un reparto di terapia di prima assistenza corona-virus sub intensiva poiché, dal loro punto di vista, la nostra struttura non ha il personale sufficiente per gestire tali patologie e soprattutto per cercare di tenere lontano dalla nostra città i casi accertati e sospetti. San Giovanni Rotondo conta poco meno di 100 casi accertati e sospetti solo tra gli operatori sanitari, probabilmente per la gestione leggera delle procedure precauzionali di contagio. Secondo Paolo Campo, consigliere regionale PD non è al momento prevista la possibilità di insediare un servizio di terapia intensiva che, come disposto dalla cabina di regia regionale, continuerà a far capo a Foggia. “Vorrei tranquillizzare dunque gli operatori del San Camillo de Lellis che ad ora non vi è alcun elemento per derogare al piano regionale, ma solo l’eventualità di ospitare presso il nostro ospedale, ove l’emergenza lo richiedesse, pazienti in via di uscita dalla fase critica. Il direttore generale ha assicurato che si procederà con urgenza a dotare gli operatori di tutti i dispositivi sanitari necessari. Evitiamo dunque di moltiplicare appelli che se pure mossi da buona fede rischiano di complicare la situazione”. Dall’altra sponda del fiume Giandiego Gatta FI, vice Presidente della Regione Puglia, dai banchi dell’opposizione rivolge un appello accorato al presidente Emiliano, chiedendogli di coinvolgere, nella guerra frontale contro questo nemico invisibile e letale per la nostra gente, l’Ospedale di Manfredonia, che oggi puó dare un fattivo contributo a questa lotta. Oltre ai casi trattati in terapia intensiva negli Ospedali Riuniti di Foggia, 10 circa, c’è l’Ospedale D’Avanzo di Foggia che sarà a brevissimo trasformato in centro di riferimento pneumologico per COVID19, ossia riceverà e tratterà i pazienti positivi con problematiche respiratorie. Si affiancherà al reparto di Malattie infettive e alla Rianimazione sempre degli OO.RR. di Foggia, per fronteggiare questa rilevante emergenza. Foggia ha in Puglia il numero più alto di positivi e di ricoveri rispetto alle altre provincie pugliesi, ma non siamo ai numeri del Nord, per adesso e speriamo con tutto il cuore di non arrivarci. La scelta spetta alle alte sfere della sanità foggiana. I cittadini devono azzerare i contatti personali per non aggravare la situazione e soprattutto non diffondere informazioni che ledano la privacy ed i drammi che potrebbero capitare a chiunque di noi. E’ senso civico anche questo.
Raffaele di Sabato
E’ la maledizione di questo nostro paese, originaria con l’anatema al suo Fondatore Re Manfredi. Non riusciamo ad avere amministrazioni degne e capaci di SERVIRE la città ed i suoi abitanti. Appunto perché è questo il vero significato “politico” di AMMINISTRARE! A noi “ci” toccano amministratori che servono solo le proprie tasche e quelle dei propri amici e sodali.