Domenica 22 Dicembre 2024

Padre Franco Moscone: l’ora che stiamo vivendo è dura e per molti aspetti incomprensibile

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Cari Confratelli nel sacerdozio, a Voi carissimi Religiose e Religiosi, amatissimi fratelli e sorelle nel battesimo, l’ora che stiamo vivendo è dura e per molti aspetti incomprensibile e piena di incognite. È dunque l’ora della Croce. La Presidenza CEI ci esorta ad agire con responsabilità nell’assumere decisioni forti che comportano scelte finora inusuali. Mi sono chiesto quale poteva essere la logica per rispondere con responsabilità pastorale alla situazione che stiamo vivendo e che ci appare surreale. Sono convinto che, in casi come questi, il criterio di scelta possa essere proprio la Croce: là dove ne sentiamo maggiormente il peso ci viene indicato l’itinerario della Via Crucis da percorrere. La decisione assunta in responsabilità verso il Popolo santo di Dio di sospendere la celebrazione dell’Eucarestia con la presenza della gente, come di tutte le altre attività pastorali che richiedono la presenza dei fedeli, costituiscono per tutti peso e sofferenza spirituale. Facciamo quindi in modo che questo peso e sofferenza costituiscano un balsamo curativo. Vi lascio quindi alcuni suggerimenti ed indicazioni che possano far sentire la presenza viva della comunità credente, anche se non fisicamente riunita nello stesso ambiente. Alla disposizione di “non siano celebrate Sante Messe festive e feriali con la partecipazione del popolo” non corrisponde l’assenza delle celebrazioni da parte dei sacerdoti e la partecipazione dei religiosi/e nelle particolari chiese, santuari, rettorie o cappelle da loro guidate. Pertanto tutti i sacerdoti sentano maggiormente il dovere di celebrare quotidianamente per il Popolo loro affidato e per l’intera umanità. I sacerdoti e i religiosi/e sono chiamati ad “aumentare” i tempi di preghiera e di adorazione davanti all’Eucarestia che il Popolo in questo momento non può ricevere in forma sacramentale, mentre per loro resta accessibile. Sacerdoti e consacrati sentiamoci in questo momento non dei “privilegiati” rispetto ai sacramenti, ma dei “profeti” degli stessi a nome e per il bene di tutto il Popolo dal quale siamo stati tolti e per il quale siamo stati costituiti nel ministero e nella vocazione: la nostra possibile celebrazione e partecipazione ai sacramenti diventi segno efficace della realtà del Corpo mistico che costituisce la Chiesa universale e locale. Per questo motivo è bene far conoscere ai fedeli (e non mancano gli strumenti) gli orari in cui si celebra l’eucaristia o quelli in cui si vivono altre funzioni sacre (adorazione eucaristica, rosario, Via Crucis, liturgia della Parola, suppliche, ecc.). Chi può, ed alcuni già lo hanno programmato o lo stanno già facendo, trasmetta via streaming, facebook o attraverso televisione o radio. La nostra Arcidiocesi ha la grazia di avere a disposizione Tele P. Pio che dal Santuario di San Giovanni Rotondo permette la partecipazione ai momenti liturgici e di preghiera, come anche il Santuario di San Michele Arcangelo in Monte Sant’Angelo via streaming. Credo che anche altre TV e Radio del territorio, se contattate, siano a disposizione per trasmettere da qualche chiesa significativa delle nostre città magari la santa messa domenicale o altre celebrazioni: non abbiate paura a contattarle, diventa un modo per fare rete e per collaborare tra istituzioni a dare conforto alla popolazione. Anche il suono delle campane, che annuncino il momento in cui il sacerdote celebra o si vive un momento importante di preghiera, può servire ad unire il proprio Popolo attorno al Signore in modo comunitario seppure “a distanza”. Personalmente parteciperò ad alcune funzioni dal Santuario della Madonna delle Grazie, ma sono disponibile, compatibilmente alle indicazioni che ci vengono impartite, ai tempi e agli spostamenti necessari, a venire anche in altre chiese parrocchiali per concelebrare e pregare con voi, fratelli nel sacerdozio, e per il Popolo a voi affidato. In questa logica resta confermato il mio “pellegrinaggio penitenziale” al Santuario di San Michele arcangelo il 25 marzo p.v. Confermo anche l’ordinazione diaconale, il 24 marzo p.v., dei nostri cari quattro accoliti: Angelo, Danilo, Giovanni e Nicola. Si terrà in Cattedrale a Manfredonia a porte chiuse. Si provvederà a trasmettere la celebrazione via streaming. Sono certo che sarà un momento importante ed unitivo per tutta l’Arcidiocesi, oltre che profondamente toccante per gli ordinandi, le loro famiglie e le loro Comunità parrocchiali di provenienza. Tutto questo salvo che non intervengano ulteriori indicazioni che ci porterebbero a trovare una modalità diversa per le ordinazioni.

Cari fratelli e sorelle, amati sacerdoti e voi religiose e religiosi, è questa una Quaresima particolare, unica e non cercata. Non la possiamo vivere secondo la tradizione con i tanti riti e manifestazioni di pietà popolare in forma pubblica, di cui la nostra Chiesa diocesana è ricca, ma la sentiamo e sperimentiamo tutti nella carne, nei sentimenti e nelle relazioni che ci hanno chiesto di modificare le abitudini e i comportamenti. Non abbiamo paura, il Signore non ci ha abbandonato, è al nostro fianco anche in tempo di coronavirus. Rifacendomi al famoso testo del Qoelet affermo che l’attuale è una Quaresima di autentica astinenza, ma perché prepariamo il lievito nuovo per la Pasqua che ci attende. Siamo certi che Maria Santissima e i nostri Santi patroni l’Arcangelo Michele, San Lorenzo Maiorano, San Giorgio martire, San Pio da Pietrelcina e il laico San Girolamo Emiliani, morto nel 1537 a 51 anni mentre curava gli appestati, vegliano su di noi e ci accompagnano, invochiamoli con fiducia.

Sicuro che il Signore ci ama, intercedo perché ci benedica,

+ p. Franco Moscone crs – arcivescovo

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